Il Satiro fa le valigie: in Giappone è già una superstar Umberto Lucentini Giornale di Sicilia, 23 gennaio 2005
MAZARA. La grande avventura del Satiro danzante in Giappone sta per cominciare. La statua, recuperata nei fondali del Canale di Sicilia nel 1998, e destinata ad andare in mostra a Tokyo e ad Aichi, è scesa dal piedistallo antisismico del museo della ex chiesa di Sant'Egidio di Mazara da cui ha rivelato tutto il suo splendore: ora è poggiata su un corpetto realizzato in fibre di carbonio, adagiata di spalle su un tappeto di gommapiuma che la protegge da ogni possibile urto. Gli esperti dell'Istituto centrale di restauro e i tecnici della Ansaldo di Genova hanno iniziato le procedure per imballare il Satiro in vista del viaggio di migliaia di chilometri che lo porterà in uno dei palazzi imperiali della capitale giapponese, lo Heisei, e poi nel Padiglione Italia dell'Expo di Aichi. Su Mazara, dove la statua in bronzo fusa quasi 2400 anni fa ha toccato la cifra record di duecentomila visitatori, si accendono i riflettori dei mass media giapponesi con audience di milioni di persone. Tutti potenziali turisti che, dopo aver per anni scelto Roma, Firenze o Venezia per le loro vacanze italiane, potrebbero ora puntare verso la Sicilia.
I colossi dell'editoria «In questi giorni sono arrivati qui a Mazara i colossi dell'informazione nipponica» racconta Monica Cavagni, laurea in lingue orientali, funzionaria del ministero degli Esteri e inviata a Mazara del Commissariato generale per l'Esposizione universale del 2005 ad Aichi. «I giornalisti di quotidiani, settimanali, periodici dello Yomiuri Shimbun, un gruppo editoriale che vende 13 milioni di copie, hanno dedicato a Mazara, al Satiro e alla Sicilia in genere, articoli e approfondimenti che si preannunciano come un imponente spot a favore di questa terra e della sua cultura. I primi di febbraio è attesa la troupe della Fuji Television, un altro gigante da milioni di spettatori». Il Satiro sarà in mostra fino al 9 febbraio, poi verrà chiuso in un'enorme cassa di legno. Tra i viottoli della casbah, i ristoranti che preparano cous cous di pesce alla tunisina, il museo che dal 12 luglio del 2003 è meta di visitatori e le scuole della città, si aggirano regista, produttore e tecnici di Nagoya tv.
Il video ufficiale dell'Expo «Stiamo realizzando un video che verrà trasmesso durante l'esposizione di Aichi» spiega Toshihiro Ebina, regista di un network televisivo che ha già realizzato importanti documentari su cultura, storia e folklore in giro per il mondo. «La Expo mi ha incaricato di raccontare, in sessanta minuti, la natura e le tradizioni di alcuni tra i 124 paesi che partecipano alla esposizione internazionale ( che si stima sarà visitata da 15 milioni di persone, ndr). Io ho scelto di far narrare la propria vita quotidiana ai bambini. Qui a Mazara ho selezionato il figlio di un armatore, Enrico Giacalone e Martino Prinzivalli, figlio di una insegnante di musica. Il mare e la musica sono due realtà che avvicinano molto la Sicilia al Giappone» racconta Toshihiro Ebina. «Il video che verrà proiettato parlerà dei popoli della Romania, della Svezia, del Messico e degli Stati Uniti d'America» aggiunge Jun Takahashi, produttore e sceneggiatore che sta scrivendo «in diretta» un copione che prende forma ciak dopo ciak. «Prima di arrivare a Mazara avevamo, come quasi tutti i nostri connazionali, un'idea vaga dell'Italia. Avevo sentito parlare del Satiro, sapevo delle mostre di Tokyo e Aichi, mi ero fatto un'idea di come inserirlo nel montaggio del video». Dopo aver visto da vicino la statua in bronzo, Jun Takahashi è rimasto impietrito: «II viso del Satiro assomiglia in modo spaventoso ad una statua di Budda che ho visto da bambino, forse a Kyoto: hanno la stessa espressione, non è un retaggio della mia infanzia. Quella di Budda era una statua in legno, risalente al 1300. Non c'è dubbio: i culti, le fedi, sono collegate...» sostiene ora Takahashi, nato in una nazione dove le religioni sono quella scintoista e quella buddista e dove i cattolici sono solo lo 0,8 per cento. «Il Satiro lascerà Mazara l'11 di febbraio, il giorno dopo volerà verso Tokyo» precisa Rossella Giglio, dirigente del servizio per i Beni archeologici della Sovrintendenza di Trapani. Alitalia garantirà il trasporto gratuito del Satiro, il 18 a Tokyo l'apertura della mostra, presente tra le altre autorità l'assessore regionale ai Beni Culturali, Alessandro Pagano e il sindaco di Mazara, Giorgio Macaddino. «In queste ore» racconta la Giglio, «l'Istituto centrale per il restauro e la Ansaldo di Genova stanno definendo il sostegno antisismico che dovrà reggere il Satiro durante le mostre. Il bronzo, che all'apparenza sembra un metallo resistente, è una struttura particolarmente fragile». Dall'I 1 febbraio a fine settembre (l'Expo di Aichi sarà aperta dal 25 marzo al 25 settembre, nel Toyota Municipal museum of art sono invece in esposizione le «Teste di Pantelleria», ndr), Ma zara ospiterà una mostra sulla iconografia del Satiro.
Gli altri tesori di Mazara «Ceramiche, gemme, maschere che riproducono satiri danzanti verranno offerte al pubblico che non potrà visitare la statua partita per il Giappone» dice la Giglio. «Io sono certo che l'effetto-Satiro continuerà anche dopo la partenza della statua per il Giappone» dice Salvatore Calamusa, responsabile del museo. «Siamo impegnati perché tramite il Satiro si possano conoscere tutte le bellezze di Mazara» racconta il sindaco, Giorgio Macaddino. «Sappiamo con certezza che dal momento della prima esposizione del Satiro ad oggi in città le presenze turistiche sono aumentate» aggiunge il vicesindaco Diego Di Liberti. «Ora ci stiamo attrezzando per fare sì che durante la sua assenza i turisti possano conoscere e apprezzare tutti gli altri tesori della città». «In questi giorni trascorsi a Mazara ho scoperto bellezze storiche di valore inestimabile» conferma il regista Toshihiro Ebina. Poi, rivolgendosi con un sorriso alla sua interprete, la giovane Naoko Okada, chiede ammiccante: «Non ho visto mafiosi. Me ne indica uno?».
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