Quei 200mila libri che cercano casa msn Roma 22/1/2005
La biblioteca dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici si pone oggi come triste esempio di quale sia il luogo deputato alla cultura, in una città che sembra aver dimenticato quel glorioso passato che la vide capitale della "Rèpublique des Lettres". Infatti, a parte la sezione dedicata ai periodici e alle riviste, perfettamente ordinati ed utilizzabili, i restanti duecentomila volumi non sono accessibili al pubblico e si trovano in scatoloni, posti in locali che, data la loro umidità, ne mettono a rischio l'incolumità. Una situazione al limite del paradosso, nonostante vari appelli che hanno visto schierarsi numerosi intellettuali europei in favore della "causa" della biblioteca dell'Istituto, affinchè, come dichiara quello del 1987, "gli interessi privati non prevalessero sulla necessità di provvedere a quell'organico sviluppo della cultura che è fondamento della vita civile di una nazione". Infatti, in oltre trenta anni, le autorità competenti, cittadine e regionali, non hanno saputo, o voluto, far fronte all'esigenza di spazi adeguati all'interno dei quali il patrimonio librario della biblioteca potesse trovare degna sistemazione. Il susseguirsi di aspettative poi deluse e di promesse non mantenute comincia poco dopo la fondazione dell'Istituto per gli Studi Filosofici (1975), quando fu individuata nel complesso monumentale dei Girolamini la sede che avrebbe ospitato, oltre alla biblioteca dell'Istituto, una foresteria dove avrebbero alloggiato studenti e professori. Il progetto, che avrebbe portato alla nascita di un grande polo culturale, fu però interrotto dall'emergenza provocata dal terremoto, che diede luogo ad una delle tante "eccezioni normali" di Napoli: i locali di quel grande monu mento statale, infatti, furono occupati dai terremotati per sette anni. La soluzione della ''questione biblioteca" sembrò presentarsi quando, nel 1999, la Regione promise, con tanto di comunicato stampa, l'acquisto dell'ex struttura del Coni, in Piazza Santa Maria degli Angeli, dove sarebbero stati adeguatamente collocati i duecentomila volumi. Si accesero nuovamente le illusioni, non solo da parte degli esponenti dell'Istituto, ma anche da parte dei tanti che consideravano intollerabile un tale spreco culturale. Illusioni che ben presto si mostrarono fuochi di paglia; infatti non solo la situazione non era risolta, ma la stessa Regione, si venne poi a sapere, in realtà non aveva avviato neppure le trattative con il Coni. Oggi una nuova schiarita sembra voler chiudere, definitivamente, quella che per trenta anni è stata una pagina "poco nobile" per la cultura napoletana. Secondo un protocollo d'intesa tra Regione, Comune, Istituto per gli Studi Filosofici e Scuola Militare Nunziatella, in seguito alla costruzione della cittadella della Polizia, i locali della odierna caserma Bixio verrebbero rioccupati, come era anticamente, dalla scuola militare. Il progetto è quello di unire al fondo librario della Nunziatella, costituito da circa undicimila volumi, i pregiati volumi della Biblioteca dell'Istituto, dando così vita ad un grande polo culturale a Napoli, degno della sua più alta tradizione culturale.
|