Soprintendenza di Roma - A Firenze lo rimpiangeranno in molti N. Poggi Il tempo, 16-GEN-2005
PRIMA la Magna Grecia poi l'Etruria e infine Roma, caput mundi. Risale la storia l'escalation professionale di Angelo Bottini approdato alla poltrona che fu per 28 anni di Adriano La Regina. Il neo-soprintendente Bottini lascia un buon ricordo a Firenze dove dirigeva la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. «Bottini? È intelligente, preparato e onesto - dice il prof. Giovannangelo Camporeale titolare della cattedra di Etruscologia dell'Università di Firenze e presidente dell'Istituto di Studi Etruschi italici - Ho lavorato con lui gomito a gomito e posso assicurare che Bottini è stato un ottimo dirigente archeologico della Toscana».
Dunque Roma non rimpiangerà La Regina? «Bottini sarà un degno successore di La Regina che è stato grande perché ha saputo fronteggiare qualsiasi situazione politica. Bottini ha tutte le carte in regola per proseguirne l'operato. I beni archeologici vanno tutelati e salvati senza compromessi perché universali. Si trovano in Italia ma sono patrimonio dell'umanità».
Per cosa sarà ricordato a Firenze? «A Firenze si è dovuto, per forza di cose, occupare di etruscologia, un settore diverso dall'area romana. Il suo nome rimarrà legato alla creazione del museo di Vetulonia, un'opera grandissima. La città controllava il distretto minerario e i metalli, sappiamo, hanno fatto la ricchezza dell'Etruria. Bottini ha rivalutato la zona promuovendo ogni anno d'estate una mostra con relativa pubblicazione. Bottini ha inoltre tirato fuori dal dimenticatoio la tavola di Cortona, il terzo documento scritto etrusco più lungo e metterlo, finalmente, a disposizione degli studiosi e dei pubblico. Ha seguito il rinvenimento delle navi tardo-romane di Pisa che sono state scoperte per caso durante i lavori per l'ampliamento della ferrovia-.
Bottini ricalcherà il rigore del suo predecessore? «Io credo che la sua nomina sia sta una scelta fatta nel segno della continuità. Bottini ha sempre dimostrato un'abilità gestionale e un attaccamento ai lavoro notevoli. Ora a Firenze si pone il problema della sua successione". A Firenze lo rimpiangeranno: manager preparato e onesto
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