BENI ARCHEOLOGICI "I tesori di Roma antica saranno la mia sfida" - Parla Angelo Bottini nuovo soprintendente R. Mambelu 16-GEN-2005 , La Repubblica, ed. Roma
PROFESSOR Angelo Bottini, lei è appena stato nominato nuovo soprintendente archeologico di Roma. Succede ad Adriano La Regina che ha tenuto questo incarico per ventotto anni. Non è molto noto nella capitale. Come si presenta ai romani? «Sono un funzionario anziano dell'amministrazione. Nel senso che sono entrato nel ministero dei Beni Culturali nel 1976, e questo forse rende conto della rilevanza dell'incarico che mi è stato attribuito. Ho iniziato la carriera quando Adriano La Regina si è insediato alla soprintendenza di Roma. Vado a sostituire una persona che ha svolto una funzione importantissima nella storia della tutela archeologica, ha segnato una svolta con tutto quanto si era fatto prima, ed ha inventato uno stile. Mi devo misurare con una successione di questo ti-po:è una grande sfida. Spero che mi aiuti l'esperienza e la collaborazione delle istituzioni».
Ci saranno forti cambiamenti con la linea del suo predecessore? «No, la mia successione sarà nel solco dell'attività di chi mi ha preceduto, le linee di condotta non saranno mollo diverse. I due capisaldi tra i quali mi muovo sono da una parte la tutela delle antichità archeologiche, che è il motivo stesso della nostra esistenza, e dall'altra la relazione tra le testimonianze del passato e la vita dei cittadini di oggi. In questo Roma offre la massima complessità, perché è una metropoli, una grande città, ed è una capitale. Per questo cercherò di muovermi con la dovuta cautela, credo che quando si ha un incarico cosi importante vada usata molta misura, sarò molto cauto. Dovrò valutare tutti gli aspetti, tutti i problemi. Non dovete aspettarvi né cose clamorose né decisioni improvvise». Che cosa farà?
«Soprattutto all'inizio mirerò a farmi un'idea della complessità delle situazioni, cercherò di capire i problemi, di informarmi. Comunque emergeranno delle differenze, perché persone diverse fanno cose diverse anche se hanno la stessa impostazione. E io eLa Regina abbiamo la stessa impostazione, oltre chela stessa formazione. La prima volta che l'ho incontrato faceva ricerche sulle culture italiche. Anch'io ho iniziato occupandomi di greci e di italici in Basilicata, dove ho avuto il mio primo incarico. Poi in Toscana mi sono occupato della gestione del patrimonio archeologico. I dirigenti non fanno gli archeologi, piuttosto cercano di rendere le antichità visitabili, di approntare musei».
Si è parlato di un nuovo grande museo archeologico a Roma
«No, non mi faccia fare anticipazioni. Non mi piace la politica degli annunci di facciata. Datemi un po' di tempo per capire, e poi ne riparleremo».
|