Napoli, Chiesa di S. Agostino, incendiata la facciata Marisa La Penna Il Mattino, Napoli, 18/1/2005
La guerra dei cippi di Sant'Antonio quest'anno ha una vittima innocente: una delle tre porte della magnifica chiesa trecentesca di Sant'Agostino alla Zecca. L'altra notte una banda di ragazzini ha dolosamente incendiato la legna accatastata in una enorme pira sul sagrato del tempio - chiuso al culto dal terremoto dell'80 e attualmente sottoposto a restauro - dalla «banda rivale» di Forcella. Le fiamme, oltre a distruggere tronchi d'albero, vecchi mobili, abeti di Natale rinsecchiti, hanno aggredito e distrutto anche il portale laterale della chiesa. Uno scempio. Che rischia di restare impunito. La distruzione della porta ha creato un accesso alla chiesa, tant'è che nel pomeriggio, la banda dei ragazzini di Forcella, dieci anni il più piccolo e quattordici il più vecchio, è penetrata nel luogo sacro, e si è impossessata delle tavole di legno dell'impalcatura sistemata per il restauro. Inascoltate le telefonate ai carabinieri, alla polizia, e ai vigili urbani: il saccheggio del legno è proseguito per oltre due ore tant'è che la piccola gang ha realizzato una nuova catasta di legno per un falò che si è rivelato poi tanto maestoso quanto pericoloso. Ma torniamo all'incendio del portale, appiccato poco dopo le tre del mattino di ieri, «dalla banda di San Gaetano», come hanno riferito i ragazzini di Forcella al consigliere circoscrizionale Wurzburger, il primo che si è recato sul posto dopo i vigili del fuoco. Il rogo ha distrutto la parete esterna della monumentale chiesa, ha rovinato marmi antichi e, soprattutto, ha letteralmente incenerito la porta in legno. La prima denuncia è stata fatta da Gianfranco Wurzburger e dal consigliere circoscrizionale Salvatore Castiello. Secondo il racconto dei due rappresentanti del parlamentino, la parete esterna della monumentale chiesa è stata completamente invasa dalle fiamme e dal fumo ed il portone laterale in legno è stato totalmente distrutto. I due consiglieri hanno quindi presentato una denuncia ai carabinieri. La chiesa di Sant'Agostino alla Zecca venne chiusa al culto all'indomani del terremoto dell'80. Molti anni dopo fu avviato il restauro sospeso due anni fa per esaurimento dei fondi. «I cittadini del quartiere manifestano quotidianamente la loro amarezza per lo stato di abbandono in cui versa la chiesa » ha detto Wurzburger. C'è da sottolineare che Sant'Agostino alla Zecca è di proprietà del Fondo Edifici di Culto, del ministero degli Interni. Molte delle più belle chiese della nostra città appartengono a quel fondo. Accusa Gianfranco Wurzburger: «II ministero degli Interni è inadempiente per la parte che gli compete, in quanto non ha provveduto a stanziare i fondi indispensabili al completamento dei lavori di restauro e al consolidamento delle strutture. Oggi esistono tante forme di finanziamento a sostegno dei Beni Culturali e monumentali, il Ministero ha costituito una società per azioni, l'Arcus, che è deputata ad elargire contribuiti per il recupero di questo patrimonio; il gioco del Lotto che da Napoli attinge enormi quantità di denaro attraverso le giocate dovrebbe prevedere finanziamenti a tutela del patrimonio artistico e culturale». Ora che il portone è andato distrutto la chiesa è ulteriormente esposta sia ad atti di vandalismo che a veri e propri saccheggi. Da ieri sera la chiesa è presidiata dalla polizia.
|