SICILIA - Edifici nei dintorni di Ibla, la Regione boccia le lottizzazioni dell'altopiano Antonio La Monica LA SICILIA Domenica 05 Febbraio 2012
Costruire nei dintorni di Ibla, in zona di verde agricolo? Non è possibile. E' quanto ha stabilito l'assessorato regionale - Servizio piano paesaggistico, a seguito di un esposto presentato dall'associazione Tutela terre d'Oriente. L'associazione, si legge nel sito difendiamoilterritorio.it, vuole portare all'attenzione la situazione di grave pericolo per il territorio dell'Altopiano ragusano. Il riferimento è alle numerose concessioni rilasciate dalla Soprintendenza, non solo in zona di tutela 2 ma anche in zone di tutela 3, dove vige il vincolo di immodificabilità assoluta dei luoghi. «Le numerose lottizzazioni - scrivono - stanno devastando lo straordinario paesaggio agrario dell'altipiano e siti di altissimo pregio come il costone di fronte a Ragusa Ibla in contrada Santo Cono (dove sono state appena gettate le fondamenta di una concessione rilasciata, in piena zona di tutela 3 del Piano paesaggistico e di vincolo di rispetto della forestale)». Le concessioni per la realizzazione di villette, proseguono da Tutela terre d'Oriente, sarebbero state rilasciate a società immobiliari straniere, a singoli cittadini stranieri che non sembrano svolgere l'attività agricola. «Com'è d'altronde evidente - scrivono - considerato che i titolari delle concessioni edilizie sono cittadini stranieri e che i lotti di terreno sono di estensione minima (1 ettaro) dove nessun tipo di agricoltura può essere praticata in un'area di pascolo dove le aziende più piccole hanno di media 30 ettari». La svista nella quale sarebbe caduta la Soprintendenza è quella di avere rilasciato le concessioni senza richiedere l'asseverazione da parte dell'Ispettorato agrario (secondo l'articolo 42 delle norme di attuazione del piano paesaggistico) o altro ente preposto circa il possesso del requisito di imprenditore agricolo professionale da parte del richiedente la concessione edilizia. «La Soprintendenza - confermano nel medesimo comunicato - nel rilasciare i pareri positivi ha condizionato non alla coltivazione ma alla manutenzione del fondo senza verificare il possesso del requisito di imprenditore agricolo professionale. Ma la manutenzione è altro rispetto alla conduzione». Ma simili concessioni erano già state rilasciate anche prima dell'adozione del piano paesaggistico per edifici plurimi o singoli in zona agricola. «In contrasto - sottolineano gli ambientalisti - con il Piano regolatore di Ragusa». Tutela terre d'Oriente, dunque, ha chiesto chiarezza sia all'amministrazione che alla Soprintendenza specificando una «evidente speculazione sui territori agricoli protetti dal Piano paesaggistico per la lottizzazione e la costruzione di villette spacciate per costruzioni agricole al servizio del fondo ed invece vendute ad altissimo prezzo sul mercato immobiliare internazionale, segnatamente maltese, francese e inglese». Una denuncia che ha trovato una pronta risposta nell'assessorato regionale. Da Palermo, infatti, giunge l'ordine alla Soprintendenza di sospendere e revocare le concessioni in autotutela. Ha inoltre richiesto che la Soprintendenza svolga, "con l'urgenza del caso" una istruttoria finalizzata al ritiro, in autotutela, del parere erroneamente emesso.
05/02/2012
|