Musei chiusi contro il licenziamento di La Regina Omar Sherif H. Rida Il Giornale, Roma, 18/1/2005
Monumenti e musei chiusi, giovedì prossimo, per protestare contro il licenziamento del sovrintendente archeologico Adriano La Regina. L'Associazione beni culturali - Cnl ha annunciato che dalle 9 alle 11, durante l'assemblea di protesta dei dipendenti della sovrintendenza, sarà vietato accedere a tutti musei e le aree archeologiche della capitale. E l'ultimo atto di una vicenda iniziata venerdì scorso, quando il ministero dei Beni culturali ha comunicato la revoca dell'incarico a La Regina (67 anni, di cui gli ultimi 26 spesi a custodire il patrimonio di antichità di Roma) per raggiunti limiti di età e la sua sostituzione con Angelo Bottini. Eppure il sovrintendente aveva ottenuto la conferma per altri tre anni solo pochi giorni fa, il 24 dicembre per l'esattezza, grazie a un provvedimento firmato proprio dal ministro Giuliano Urbani sulla base di una legge, la 186 del 2004, che consente di prorogare l'incarico degli alti funzionali della pubblica amministrazione fino al settantesimo anno di età. A vanificare il provvedimento, sarebbe poi intervenuta la circolare della presidenza del Consiglio, che imponeva al ministero, a causa della mancanza di fondi per il 2005, di revocare tutte le disposizioni di proroga, compresa quindi, quella del soprintendente di Roma. Fioccano le polemiche, architetti e archeologi della sovrintendenza contestano il provvedimento preoccupati per la sorte dei tanti progetti avviati, come il restauro della Domus Tiberiana e gli interventi del Colosseo. Anche il sindaco Veltroni esprime rammarico per la decisione del ministero, aggiungendo che «una personalità del calibro di Adriano La Regina è nel tessuto della comunità scientifica della città e certamente continueremo la collaborazione con lui». Lo stesso sovrintendente, nell'augurare buon lavoro al suo successore Angelo Bottini, definisce «indegno» il modo in cui è stato licenziato e accusa il ministero di aver investito troppo per rinforzare l’amministrazione centrale a spese di sovrintendenze, biblioteche e musei. Si attende così l'assemblea di giovedì prossimo, convocato per «concordare le iniziative di solidarietà con La Regina». In una nota di ieri, il personale ha chiesto l'intervento del ministro Urbani «affinchè tenga fede alla nomina da lui stesso fatta consentendo a La Regina di continuare nella sua opera di sovrintendente per i beni archeologici, fino alla scadenza prevista dalla normativa recentemente resa vigente in materia pensionistica».
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