Roma. 3500 reperti archeologici restituiti ai musei della città l’Unità , 15 gennaio 2005
Vasellame, capitelli, ornamenti, fregi, statue. Opere rare come un vaso attribuito all'artista etrusco Micali e un altro oggetto attribuibile al celebre "pittore delle rondini". Oltre 3500 reperti archeologici dì raffinata fattura provenienti soprattutto da Lazio-Etruria, Puglia, Grecia. È il tesoro confiscato dal tribunale di Roma a Giacomo Medici - il trafficante d'arte con attività fra Roma e Ginevra, arrestato alcuni anni fa dai carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale - che ora, per decisione del tribunale di Roma, sarà immediatamente restituito ai musei e alle istituzioni competenti. Nel confronti del trafficante, il tribunale di Roma ha emesso in primo grado il 13 dicembre una sentenza esemplare, che lo condanna a dieci anni di carcere e al pagamento di una multa (16 mila euro). Ma anche s risarcire il Ministero dei Beni Culturali, che nel processo si è costituito parte civile, con 10 milioni di euro a titolo provvisionale. «Una sentenza che farà storia», ha commentato la soprintendente del Lazio Anna Maria Moretti. Ma anche un recupero eccezionale per quantità e qualità per i nostri musei. «Così vasta e preziosa da coprire tutto l'arco cronologico della cultura del mediterraneo - commenta l'archeologa -, Tanto ricca che non basterà una sola mostra per esporre al pubblico il tesoro ritrovato».
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