Scavi, mancano i fondi Graziano Fonsino Corriere del Giorno, 13/01/2005
MASSAFRA - Una presunta tomba a camera, uno strato medievale, fornito dal tempo tramite quella che dovrebbe essere stata una grande alluvione nel 1300 circa, capace di spostare una enorme massa di detriti a fondo valle, là dove sorgevano un tempo due gravine, ora corrispondenti a via Muro e via La Terra. Poi le scoperte più importanti: alcune tombe, contenenti ossa umane e corredo funerario di età ellenica, come di età magno greca, ma anche medievali, sono i tanti cocci ritrovati nello scavo. Infine quello che sembra essere uno strato roccioso derivante da un possibile crollo, anche se le ipotesi sono anche in questo caso innumerevoli. Infatti potrebbe trattarsi anche di una sacca di pietra molto ampia, di cui si ignorano per il momento le funzioni, oppure potrebbe corrispondere ad un piano calpestìo, supposizione abbastanza remota, data la vicinanza stratigrafica alle tombe ritrovate. Ma le supposizioni maggiormente importanti, e ormai quasi del tutto certe, sono due. La prima e, pare, la più rilevante, è che Massafra non sia nata come città medievale, come in tanti libri si è detto e si dice, ma che la città ionica abbia radici molto più indietro nel tempo, sino all'età rea, circa 2mila, 2500 anni prima della venuta di Cristo. L'altra riguarda invece l'importanza della città massafrese nel passato. Prima di tutto bisognerebbe tener bene a mente che Massafra è posizionata molto vicina a Tarante, la capitale della Magna Grecia. Inoltre la presenza di cocci di ceramica magrebina, proveniente cioè dalle regioni del Magreb, potrebbero testimoniare la potenza commerciale di Massafra anche in tempi antichi, in quest'ultimo caso nel medio evo, ma perché no, anche nell'era ellenistica. Poi tanto altro ancora da verificare. Infatti c'è ancora da far chiarezza sul ritrovamento di alcune lastre in pietra, che potrebbero riportare alla luce il perimetro di quello che poteva un tempo essere un tempio o un luogo comunque di culto. Insomma, tante curiosità, tante supposizioni, ma ancora nessuna certezza intorno alla necropoli massafrese. Ciò che più sconforto è che i fondi messi a disposizione dalla Sovrintendenza ai Beni Archeologici stanno per esaurirsi, e di conseguenza, senza l'intervento tempestivo del Comune di Massafra, i lavori si bloccheranno, rischiando di rimandare le risposte definitive sui ritrovamenti a chissà quando. La speranza è che la promessa fatta dal sindaco di Massafra, l'architetto Cofano, e dall'Assessore al turismo, Patrizia Frassanito, siano mantenute, e che almeno si fornisca l'indispensabile a chi sta lavorando negli scavi per conto della Sovrintendenza e dello stesso Comune di Massafra. "E’ una scoperta importantissima", continuano a sottolineare gli esperti al lavoro nello scavo, "perché darebbe a Massafra un nuovo delineamento storico". Intanto negli ultimi giorni si è provveduto a ripulire l'area interessata dalle macerie, mentre nei prossimi giorni si provvedere a continuare lo scavo là dove le macchine non avevano "messo cingolo". La speranza di tutti è quella di scovare nuove tombe, questa volta intatte. Resta aperta la questione fondi, che man mano che passano i giorni diventa sempre più l'argomento di maggiore importanza. I soldi non fanno la felicità, ma in questo caso lo scavo sì.
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