Senza La Regina solamente orfani Simona Caporilli Il Tempo 14-GEN-2005
ADRIANO La Regina è insostituibile. Ecco cosa trapela da uffici politici, da associazioni e dal gruppo di archeologi più vicino al sovrintendente. È la Roma archeologica, quella del Colosseo e del Circo Massimo, delle Terme così come dell'Ara Pacis a rivolere indietro il sovrintendente. Ma, mentre si cerca di sbrogliare la matassa che riguarda il pensionamento, o meno, del professore noto come «Signor no», la sovrintendenza sta abbandonando al proprio destino i beni archeologici della Capitale? Da Palazzo Massimo fanno sapere che, data l'assenza di Adriano La Regina, ancora in ferie è il più alto funzionario della sovrintendenza a prendere il posto e supplire la mancanza del sovrintendente incaricato, per un periodo ben determinato. In questo caso lo scettro è andato a Irene Iacopi, che sta reggendo le briglie degli uffici di Palazzo Massimo e del sistema della sovrintendenza archeologica ma tutto tace per un altro, eventuale, incarico. Nel frattempo dalla segreteria di Baccini, neo ministro della Funzione Pubblica, hanno fatto sapere che: «Le notizie circolate sulla presunta circolare Baccini (in realtà una direttiva applicativa del Ministero della Funzione Pubblica, già in vigore e connessa alla finanziaria) sono del tutto prive di fondamento». «L'improvvisa rimozione del soprintendente archeologo di Roma Adriano La Regina lascia esterrefatti prima che amareggiati. È davvero incomprensibile che si sia deciso di prolungare per meriti straordinari di altri tre anni l'età pensionabile di un alto funzionario per poi revocarne la nomina, appigliandosi alla Finanziaria 2005. Su tale vicenda, tra l'altro, c'entrano ben poco le direttive del ministero della Funzione Pubblica», ha commentato l'assessore alle Politiche culturali della Provincia romana Vincenzo Vita. Nel frattempo sull'altro-versante, quello dei Beni artistici, l'ingegner Luciano Marchetti punta i riflettori sulle novità che riguardano l'Istituto Centrale per il restauro: «Avremo uno spazio, in centro, nella zona della stazione Termini, nel rione Esquilino, che potremo destinare a nuova sede dell'Istituto centrale del restauro». Per il palazzo di piazza Verdi c'è invece il cambio di destinazione d'uso previsto nell'accordo che era stato siglato, due anni fa tra comune di Roma e ministero dell'economia, per la valorizzazione del patrimonio statale. Il poligrafico dello stato con le Torri dell'Eur, l'ex scuola Angelo Mai, lo scalo merci di San Lorenzo rientrano infatti nell'intesa che porterà all'acquisizione della ex Manifattura Tabacchi, all'ostiense dove, con il «via libera» all'operazione «Campidoglio 2», si trasferirà il cuore amministrativo della capitale.
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