Il ministro: "Chiamerò Isozaki" Massimo Vanni La Repubblica – Firenze, 13/01/2005
UFFIZI, il ministro dei beni culturali Giuliano Urbani convocherà Isozaki per il progetto della loggia. E, in pratica, all'architetto giapponese chiederà se intende rinunciare o modificare quanto fino ad oggi disegnato. Davanti al sindaco Leonardo Domenici, agli assessori Gianni Biagi e Simone Siliani, al soprintendente Antonio Paolucci e al governatore toscano Claudio Martini, tutti riuniti ieri mattina nel suo ufficio di via del Collegio romano, il ministro annuncia nuovi e «più interessanti» risultati scaturiti dalle indagini archeologi che di Riccardo Francovich. E per questo, aggiunge, «abbiamo il diritto-dovere di informare Isozaki». Quali sono le novità? La relazione Francovich allarga il campo di scavo fin sotto la biblioteca Magliabechiana, la chiesa di San Pier Scheraggio e Palazzo Vecchio. «E quello che emerge è molto di più dei rilievi conosciuti al tempi della mia lettera», dice Urbani ricordando il fax inviato al sindaco col quale, a metà ottobre, fece sapere che il progetto Isozaki non sarebbe mai stato realizzato. Parole che suonano così: se la loggia era irrealizzabile allora (quando si parlava solo di un muro medievale), tanto più lo è alla luce dei nuovi rilievi. Mala partita è solo all'inizio. «Il mio pensiero l'ho già espresso nella lettera, è tutto lì», conferma il ministro sprofondato su un divanetto. Come dire, così com'è la loggia non va. Ma cosa succederebbe se Isozaki, anziché rinunciare e ricorrere per danni (c'è già il contratto firmato), accettasse di modificare il progetto tenendo conto dei nuovi rilievi? Come fermarlo in questo caso? «Credetemi sulla parola, questa storia è delicatissima, aiutateci ad accendere i riflettori su due aspetti — è la richiesta del ministro —sui lavori dei Grandi Uffizi che vanno avanti e sulla Fondazione che intendiamo creare per tutto il polo museale fiorentino». Paolucci, che in via del Collegio romano ha vissuto per oltre un anno da ministro, scuote la testa: «Tutto questo è l'ennesimo tentativo di trovare una ricucitura politica»». Ma secondo lei si farà o no la loggia? «Se non lo scrive, glielo dico», dice il soprintendente. Risposta eloquente. Il sindaco Domenici conferma la sua linea davanti al ministro: «Noi siamo per farla». Ma non siamo più allo scontro di qualche mese fa. Per la prima volta Urbani annuncia un proprio intervento su Isozaki. E così facendo si assume la piena responsabilità (giuridica e finanziaria) di ogni decisione. Non solo. «Isozaki è architetto di fama mondiale, ultra-apprezzato in Italia: uno che studia la pietra serena e le linee delle logge fiorentine merita tutta la mia considerazione», afferma il ministro. Niente da dire insomma sul valore estetico del progetto, fa intendere Urbani prendendo la distanze dalle campagne alla Oriana Fallaci o alla Vittorio Sgarbi. «Anche rispetto alla posizione espressa nella lettera di ottobre, c'è adesso una valutazione che esprime rispetto per il progetto», dice il sindaco. «Non siamo alla crociata», si associa Urbani. Il punto sono gli scavi, non il giudizio estetico. Della Fortezza e del parcheggio contestato non si parla. Forse ne parlano il sindaco e il ministro, quando per mezz'ora si appartano per un faccia a faccia. «Ci sarà il parere del nostro organo consultivo, non posso esprimermi prima di allora», dice solo Urbani. Si parla invece di servizi integrati per musei e biblioteche e per questo, da ieri, è stato aperto un tavolo ministero-Comune. Si parla anche delle celebrazioni di Galileo, che proprio nell’attuale ministero dei beni culturali, un tempo centro culturale dei gesuiti, fu segregato in attesa dell'abiura. E si conviene che i musei di Firenze avranno la loro Fondazione, aperta agli investitori privati. E' lo stesso Paolucci, un tempo perplesso sull'idea, a chiedere che la Fondazione non riguardi solo gli Uffizi.
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