«Giù le mani dal direttore Milano». Il sen. Guerzoni scrive a Urbani: «Sia reintegrato nelle sue mansioni» GAZZETTA DI MODENA
Le proteste del mondo della cultura per il sistema intollerante con cui il Ministero ha proceduto alla rimozione di Ernesto Milano dall'incarico di direttore della Bibioteca Estense Universitaria non si sono fatte attendere: ieri abbiamo pubblicato la lettera di Mario Panizza, presidente del corso di laurea in scienze dei beni culturali dell'Università, con la quale veniva sottolineata la sua "profonda esperienza di studio del patrimonio librario e cartografico nazionale", oggi registriamo la vibrante protesta del senatore Luciano Guerzoni (Ds-l'Ulivo) che ha inviato una lettera al Ministro Urbani. Nella lettera il senatore modenese esprime tutto il suo rammarico per i modi con cui la rimozione dall'incarico è avvenuta. "Modi che hanno suscitato sgomento e amarezza anche perché il prof. Ernesto Milano è persona competente e unanimemente stimata negli ambienti cittadini, ma anche tra studiosi e intellettuali non solo italiani e dirige da oltre trenta anni una istituzione culturale assai rilevante qual è la Biblioteca Estense Universitaria". Un atteggiamento riprovevole, in quanto il Ministero aveva già decretato e notificato la proroga nell'incarico, accogliendo la disponibilità di Milano, certamente onerosa ed offerta con generosità. Ma si può fare ancora qualcosa perché il direttore resti al suo posto. E il senatore Guerzoni chiede una coraggiosa iniziativa del Ministro "affinchè la decisione sia revocata ed il prof. Milano sia ripristinato al più presto nel suo incarico. Non ti nascondo che quando nella scorsa estate al Senato - prima in Commissione e poi in Aula - ho agito affinché anche l'opposizione condividesse la proposta della maggioranza di ripristinare la possibilità per alti dirigenti pubblici - su loro richiesta - di procrastinare i loro incarichi, pensavo al prof. Milano ed all'opportunità che lo Stato e la cultura italiana potessero avvalersi ancora per qualche anno della sua preziosa attività". Il senatore chiede una particolare attenzione al "caso" Milano, perché "Milano, oltre che Direttore dell'Estense, è docente Universitario, uno studioso di alto profilo scientifico come testimoniano tra l'altro le sue più che decennali attenzioni alle attività ed alle pubblicazioni delle biblioteche italiane, le decine di saggi che ha pubblicato e le molteplici iniziative editoriali da lui promosse e curate di rilevante livello storico e artistico, apprezzate non solo nel nostro Paese". Ernesto Milano è un esponente di eccellenza della cultura italiana e sarebbe, quindi, un peccato non fare più ricorso alla sua preziosa e lunga esperienza, solo per mancanza di fondi. "Se, come sembra, lo stipendio del direttore dell'"Estense" è già stato cancellato dai capitoli di bilancio del ministero, ciò confermerebbe soltanto la demagogia intollerabile - sostiene Guerzoni - di chi ci governa che si bea di aver ridotto di qualche euro l’irpef del 40% degli italiani più ricchi, portando la pubblica amministrazione della cultura in condizioni miserevoli". Le proteste si allargano a livello nazionale, tanto che vittima di questo forzato provvedimento ministeriale è anche la direttrice della Galleria degli Uffizi di Firenze, Anna Maria Petrioli Tofani che aveva chiesto di restare altri tre anni, come prescrive la legge che permette ai magistrati di lavorare fino a 70 anni. Costretta al pensionamento, la direttrice andrà all'este ro, dove la sua esperienza viene riconosciuta ed apprezzata. Un esempio che potrebbe seguire anche il direttore del la Biblioteca Estense.
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