Fortezza, via d'uscita P. d. A. La Nazione, Firenze, 11/1/2005
«Parmenide, chi era costui?». La parafrasi di Don Abbondio — che però citava Carneade, altro filosofo greco ma di tre secoli dopo — si è sentita risuonare più volte sul terrazzino di Palazzo Vecchio dove i fumatori incalliti del consiglio comunale si stipavano a turno. Era stato il sindaco, che di filosofia è esperto, a citare la differenza sconosciuta ai più tra aletheia (la verità) e doxa (l'opinione) per capire il «mostro della Fortezza». Insomma, sulla questione dello scempio o del non scempio bisogna giudicare secondo ragione, come vuole Parmenide, perché è la ragione e non l'occhio a vedere il vero. Ma di filosofico c'è stato ben poco nel dibattito che è seguito — cinque minuti per ogni gruppo — alla proposta del sindaco Domenici di una consultazione della città. Qualcuno ha rivendicato il ruolo del consiglio come unica interfaccia della cittadinanza, altri hanno invitato il governo della città a prendersi le proprie responsabilità e a far abbattere le strutture che fuoriescono dal terreno, altri ancora hanno plaudito a un'iniziativa che ha il merito di prender tempo e di ascoltare il parere del ministero e della soprintendenza. Poi la questione, visto che l'ordine del giorno la considerava come comunicazione con brevi repliche, è rimasta sospesa. Dibattito e decisione a un prossimo consiglio. «E' una proposta che avanzo — ha esordito Leonardo Domenici nel suo intervento in aula — in modo che il consiglio abbia il tempo necessario per riflettere sui modi e sui tempi della consultazione, per discuterne approfonditamente e infine per deliberare, nel massimo rispetto della sua sovranità e del suo ruolo». Tramontata la proposta dei tre saggi: «Nei giorni scorsi avevo avanzato l'ipotesi di un comitato di esperti super partes. Nel frattempo, il soprintendente Paolucci aveva proposto di far valutare l'impatto dell'opera al comitato di settore del ministero dei beni culturali, che è presieduto da Marisa Bonfatti; la cosa mi ha fatto piacere, visto che avevo già contattato Marisa Bonfatti proprio per coordinare il gruppo dei saggi. A questo punto credo che sia inutile produrre doppioni. Mi auguro solo che il parere del comitato venga espresso in tempi rapidi e certi, così che il consiglio possa avere una opportunità in più per valutare la consultazione». «Ponzio Pilato, al confronto del sindaco, era un decisionista — commenta il capogruppo Udc Mario Razzanelli — . Invece di assumersi la responsabilità dell'errore, Domenici pensa di lavarsene le mani lasciando ai fiorentini l'onere della scelta». Il capogruppo di Forza Italia Paolo Amato chiede su quale progetto, visto che quello definitivo non è stato ancora approvato dalla Giunta, si deve fare la consultazione, e sollecita un consiglio straordinario dentro il parcheggio, perché la cittadinanza possa rendersi conto dei fatti con visite guidate dall'assessore alla partecipazione. Ornelia De Zordo parla di incapacità della giunta a uscire dall'impasse, Monica Sgherri (Prc) sottolinea che le consultazioni si fanno «prima». Favorevoli Ugo Caffaz (Ds) e Nicola Perini (Margherita) che sollecitano un plastico e una simulazione al computer per conoscere un progetto «che nessuno ha mai visto».
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