Uffizi, Petrioli Tofani lascia la direzione Marco Ferri Giornale della Toscana, 11/1/2005
La notizia l'ha appresa ieri mattina. Scritta su un fax giunto da Roma: la domanda di prolungamento della permanenza in servizio fino al 2007, è stata rifiutata dal ministero per i Beni e le Attività Culturali. Così Annamaria Petrioli Tofani va in pensione e lascia la direzione della Galleria degli Uffizi. «Mi dispiace di lasciare un lavoro - ha dichiarato la studiosa - al quale ho dedicato tanta parte della mia vita e sono anche dispiaciuta di non poter vedere la conclusione del progetto dei Nuovi Uffizi al quale ho lavorato dall'inizio del mio direttorato». In queste poche parole, che rispecchiano la sua natura di donna semplice, c'è tutta l'amarezza per un lavoro, a parer suo, non finito. Eppure Annamaria Petrioli Tofani, personalità scientifica di valore mondiale, durante i 37 anni trascorsi agli Uffizi, si è tolta tante soddisfazioni. Tra gli interventi più significativi basta ricordare la redazione del progetto dei Nuovi Uffizi presentato nel 1989, il velocissimo recupero della Galleria dopo l'attentato del 27 maggio 1993, i molti restauri avvenuti nel museo, la costituzione dell'associazione degli Amici degli Uffizi. La Petrioli era entrata agli Uffizi nel 1967 come funzionaria del Gabinetto Disegni e Stampe del Prestigioso museo; esattamente 20 anni dopo, nel 1987, era diventata direttrice iniziando quella che ha sempre considerato una bellissima esperienza. Negli ultimi anni, tuttavia, una delle tematiche principali del suo operato, era il costante confronto con il Soprintendente al Polo Museale Fiorentino, Antonio Paolucci. Talvolta tra di loro si è arrivati persino a una sorta di prova di forza, come in occasione della mostra su Botticelli e Filippino Lippi (prima a Parigi poi a Firenze). Da brava storica dell'arte e, al tempo stesso direttrice del museo più famoso del mondo, la Petrioli non ha mai fatto mistero che le stava soprattutto a cuore la tutela e la conservazione delle opere d'arte. E in tal senso, i microtraumi a cui dipinti e disegni sono sottoposti durante i trasporti o le esposizioni in altra sede (in occasione di mostre), non le danno pace. Ciò nonostante, le opere hanno continuato a uscire dagli Uffizi lasciando imbarazzanti pareti vuote nelle sale d'esposizione, sulle quali spesso si leggeva un semplice volantino: «D'ordine della Soprintendenza, l'opera si trova esposta a..... ». Insomma la Petrioli non ha mai rifiutato il confronto con Paolucci, neanche quando definì «un errore museografico» l'idea del Soprintendente di togliere le opere dal Corridoio Vasariano, nell'ambito di una generale risistemazione delle opere. In diverse occasioni il confronto tra la Petrioli Tofani e Paolucci ha assunto dei toni tra il grottesco e il macchiettistico, sopportabile solo per il fatto che la posta in gioco è una parte di quell'immenso patrimonio custodito agli Uffizi. Il vuoto che si creerà a fine mese al terzo piano degli Uffizi aprirà necessariamente il dibattito sulla sua successione. «Nominerò io il successore della direttrice Petrioli Tofani - ha detto il Soprintendente Paolucci - ma c'è tutto il tempo. Ci penserò. Un commento? È finito il suo tempo - ha proseguito - cambiano le persone, gli stili ma l'importante è che rimangano le istituzioni e che queste funzionino». L'ipotesi più accreditata, a questo punto, è che invece a fine mese Paolucci assuma anche la direzione della Galleria degli Uffizi - un caso simile è già accaduto negli anni Settanta con il soprintendente Luciano Berti - per tenerla un paio di anni finché non sarà lui ad andare in pensione, preparando il passaggio delle consegne ai due più accreditati candidati: Antonio Natali (direttore dipartimento '500 e '600) o Alessandro Cecchi (direttore dipartimento '300 e '400). Anche se da più parti le è stato consigliato di riposarsi, Anna Maria Petrioli continuerà a seguire, naturalmente solo a livello scientifico, l'attività del Gabinetto disegni e stampe, di cui è stata direttrice dal 1981 al 1987 e, soprattutto, si dedicherà al nuovo prestigioso incarico di Kress professor offertole dalla National Gallery di Washington, occupandosi di didattica e di ricerca.
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