Firenze: Il parcheggio e la Fortezza P. d. A. 09-GEN-2005 LA NAZIONE cronaca Firenze
La responsabilità politica dello scempio della Fortezza è del sindaco che deve chiedere scusa alla città, la responsabilità amministrativa verrà fuori dal consiglio comunale straordinario; i saggi non sono una soluzione perché per garantire la città e l'amministrazione comunale occorre un authorìty sui grandi cantieri; il centro destra non appartiene al partito trasversale del non fare, tanto è vero che è favorevole allo strumento del project financìng e si offre di partecipare a un patto per lo sviluppo come già aveva fatto per l'aeroporto.
Ma il parcheggio della Fortezza va abbattuto nella parte che fuoriesce dalla quota del viale: pazienza se avremo meno posti auto, eppoi la convenzione con i privati si può rivedere facilmente allungando i tempi della concessione. Intanto, su tutta questa vicenda, è stato inviato un dossier al ministro dei beni culturali Urbani. Forza Italia scende in campo sullo scempio della Fortezza e lo fa calando i carichi, come a tresette. Attorno al tavolo di Palazzo Vecchio, per annunciare le iniziative e spiegare la posizione del partito, con il capogruppo in consiglio comunale Paolo Amato e il vice Gabriele Toccafondi, arriva anche il coordinatore regionale Denis Verdini. Toccafondi, die anche nell'ultima legislatura sedeva in consiglio comunale, dapprima ripercorre le tappe del progetto attraverso i pochi documenti ufficiali disponibili, visto che tutti gli atti sono di competenza della giunta. Ricorda che i progettisti Spadolini e Giustinìani avevano parlato di «un massimo di 80 centimetri fuori del piano di campagna in tutti i punti del costruito» e che nel 2003 la giunta autorizzò senza contropartite la cancellazione del terzo piano interrato con conseguente riduzione dì costi.
Poi avverte che nell'aprile del 2004 l'assessore all'urbanistica Biagi aveva assicurato che non ci sarebbero stati edifìci fuori terra e riferisce che il 30 dicembre scorso, durante il sopralluogo con la collega Albini, ancora Biagi aveva commentato che «il lavoro si sarebbe potuto far meglio, ma anche peggio». Ma è Verdini a far ingranare la quarta alla conferenza stampa; intanto rivela di aver inviato un dossier al ministro «perché metta la testa in questa vicenda e nel ruolo che hanno avuto le soprintendenze» e poi, incalzalo sulla firma data dal soprintendente Valentino al progetto, ammette: «E' evidente che il centro-destra si è dato la zappa sui piedi con Valentino candidato sindaco. Devo dire che ha sbagliato Valentìno? Ha sbagliato. Ma di sicuro ha sbagliato di più il sindaco. Chieda scusa per non aver usato il buonsenso. A ognuno le proprie responsabilità».
E la proposta dei tre saggi? «Una follia: chi è più saggio dei fiorentini ? Devono venire i saggi a dirci che è brutto? Saggio è riportare le cose com 'erano: quel piano va abbattuto».
Verdini conclude che l'amministrazione deve ammettere pubblicamente i suoi errori e tornare indietro. «Questo della Fortezza è un classico esempio di come un ottimo strumento, la finanza dì progetto, sia stato male impiegato: a causa di un progetto poco serio il parcheggio sotterraneo garantirà solo un modesto numero di posti in più rispetto al precedente parcheggio di superfìcie».
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