Decumani, sos degli intellettuali Giantomaso De Matteis la Repubblica - cronaca Napoli 6/1/2005
I "guardiani" del centro storico non ci stanno. Non va giù a diciotto intellettuali l'annuncio dell'amministrazione comunale di ripavimentare i Decumani. «Un andazzo preoccupante», quello di arredare piazze e strade «con la pietra lavica dell'Etna del tutto estranea al genius loci, anziché con i basoli vesuviani esistenti, rilavorati secondo una modalità seguita nei secoli». Diciotto firme apposte su una lettera indirizzata al sindaco, Rosa Russo Iervolino, contro un «annuncio» che suscita forti preoccupazioni «in quanti hanno salutato con soddisfazione e orgoglio l'inserimento del centro storico nel patrimonio dell'umanità». Ma c'è di più nell'appello di Raffaele Bertoni, Corrado Beguinot, Alessandro Castagnaro, Alda Croce, Renato De Fusco, Antonio Ghirelli, Francesco Lucarelli, Giovanni Lubrano di Ricco, Aldo Loris Rossi, Andrea Geremicca, Gerardo Marotta, Aldo Masullo, Gerardo Mazziotti, Giulio Pane, Nicola Pagliara, Raffaele Raimondi, Michele Serio, Maurizio Valenzi. Chiedono al primo cittadino di essere ascoltati. E davanti a «decisioni delicate» di «promuovere un ampio dibattito culturale». Come quello, ricordano, promosso dal Comune di Firenze per la ripavimentazione di piazza della Signoria. «Lo consideriamo opportuno», aggiungono, «tanto più che, scadendo nel 2005 i dieci anni dall'inserimento nel patrimonio dell'umanità, dovrà essere inviata all'Unesco una dettagliata relazione sulla conservazione del centro storico». Già la Soprintendenza tempo fa ha intimato il suo alt. Quelle strade sono vincolate, non si toccano: «L'uso di un manto indifferenziato finisce per cancellare ogni traccia della storia». L'amministrazione è stata sorda. Dopo il lancio dei Boc ha destinato 10 milioni di euro per strade, marciapiedi e illuminazione del centro storico. Parte di via Toledo è stata arredata nel 2002 con la pietra lavica dell'Etna. Il novembre scorso ha già ceduto: buche, dissesti e avvallamenti. L'ultima ferita nel cuore dei Decumani.
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