Cimabue torna a Pisa il Tirreno, 5 gennaio 2005
PISA. Arriva da Londra e da New York, per la prima volta in Italia dopo secoli di assenza. E' un dittico di Cimabue, ed è solo uno dei cento capolavori, fra inediti e grandi ritorni, della grande rassegna "Cimabue a Pisa. La pittura pisana del Duecento da Giunta a Giotto", dal 26 marzo al 25 giugno al Museo Nazionale di San Matteo a Pisa. Recentemente attribuito al maestro di Giotto, il dittico è composto da una "Madonna in Trono con Bambino e Santi", della National Gallery di Londra, e dalla Flagellazione" appartenente alla newyorkese Frick Collection. Per la prima volta sarà presentato nella sua forma completa e nel suo luogo di origine. Così come accadrà per molti dipinti concepiti all'epoca per le chiese pisane e poi dispersi nei musei di tutto il mondo, ora finalmente riuniti per l'occasione. Dal Louvre di Parigi arriveranno "San Francesco che riceve le stigmate" di Giotto, eseguito per l'omonima chiesa pisana, e un'opera di Cimabue già appartenente allo stesso luogo. Entrambi contribuiranno a realizzare l'idea dei curatori - Mariagiulia Burresi e Antonino Caleca con un comitato scientifico internazionale - di radunare il meglio di una produzione artistica feconda, che inizia con il primo innovatore del Duecento, Giunta Pisano, e termina con la rivoluzione pittorica di Giotto. Altri inediti saranno il Crocifisso del Cleveland Museum of Art, con la firma frammentaria di un sinora ignoto Michele di Baldovino, e il terminale di Croce dipinta conservato al Museu de Belas Artes di Rio de Janeiro, mentre tornano in Italia per la prima volta anche due tavolette di Deodato (Mandi, dalla Gemaldegalerie di Berlino, e un tavola dello stesso pittore pisano-lucchese dal Lindenau Museum di Altenburg. Molti saranno naturalmente i prestiti italiani, con opere provenienti da chiese, musei e biblioteche della provincia pisana e non solo: di Giotto arriveranno il 'Polittico' dal Duomo di Firenze, l'affresco staccato raffigurante "Bonifacio VIII che indice il Giubileo" dalla Basilica di San Giovanni in Laterano, e un'altra opera dai Musei fiorentini. I Musei Vaticani invece presteranno il dossale con "San Francesco e Storie" di Giunta. La mostra è il primo passo di un più ampio progetto triennale sulle origini della pittura cristiana in Occidente, nato dalla collaborazione del Ministero per i Beni Culturali con la Soprintendenza di Pisa e della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa. Dopo la tappa a Pisa proseguirà a Roma, nel Braccio di Carlomagno in Vaticano, ampliata in un arco cronologico che comprenderà anche l'XI secolo e la pittura romana.
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