PAESAGGIO A RISCHIO - Agriturismo Ermo Colle di Marco Benedettelli 09 settembre 2011, L'ESPRESSO
Allarme per il nuovo piano regolatore del sindaco Pd, che permetterebbe di costruire strutture turistiche nei luoghi cantati da Leopardi e finora sottoposti a vincolo. È bufera a Recanati. Dove si litiga anche per un parcheggio Sempre caro mi fu quel bel parcheggio. Altro che vallate solitarie e poetiche colline, nella Recanati di Giacomo Leopardi pare ci sia una gran voglia di ruspe e mattoni. Nel 2005 ci provò un privato, che a suon di ricorsi e carte bollate voleva allargare un rustico scavando e costruendo sull'ermo colle, quello della celebre siepe dell'Infinito. Ora ritenta l'amministrazione comunale di centrosinistra, salita al governo della cittadina: lavora a una riforma dei vincoli urbanistici che rischia di avere maglie troppo larghe. E di mettere in pericolo i paesaggi leopardiani. L'ultimo allarme paesaggistico viene infatti dalle indiscrezioni sul nuovo piano regolatore generale da 130 mila metri cubi voluto dal sindaco Francesco Fiordomo del Pd. Un piano che rimette mano al vincolo del 1952, posto allora dalla Soprintendenza sul versante ovest della città, proprio a tutela del paesaggio leopardiano per antonomasia. Il vincolo, rafforzato nel 2003, decadde appunto dopo il ricorso del privato che voleva costruire sulla collina dell'Infinito, e ora quel precedente potrebbe generare un effetto a catena a cui il nuovo piano non pare porre rimedio. Anzi: i proprietari potranno ottenere il cambio di destinazione d'uso in caso di ristrutturazione a fini ricettivi. Una deregulation degli agriturismi che prevede un "cono" protetto corrispondente al paesaggio leopardiano, questo sì, ma suddiviso in quattro fasce. Con possibilità, cioè, di aumenti di cubatura crescenti dallo zero fino al 35 per cento a seconda della zona. Solo su sei caseggiati storici è prevista la tutela integrale, garantendo però ai proprietari una compensazione in altre zone. Per il resto, insomma, il Prg che sarà votato a inizio autunno concede accorpamenti di cubature, costruzioni aggiuntive, parcheggi, piccole strade, ingredienti che rimettono in pericolo i panorami della celebre campagna della "donzelletta". A gettare acqua sulle polemiche che montano nella valle del poeta ci pensa l'assessore all'Urbanistica di Recanati, Giacomo Galassi, che spiega a "l'Espresso" come all'interno del cono "nessuno potrà edificare ex novo fino a quattro o cinque chilometri dalle mura storiche, ma solo ristrutturare, seguendo criteri estetici e di colore; con l'obiettivo, dove possibile, di eliminare le brutture degli anni Sessanta e conservare l'antico. Con un'attenzione particolare per le piante: ad esempio niente palme". La terra di Leopardi però sembra non trovar pace. Alla faccia dei "sovrumani silenzi" e della "profondissima quiete", a riscaldare ulteriormente il clima ci si mette la guerra fra sindaco ed ex sindaco per un parcheggio sotto le mura. Ancora sul delicato versante occidentale, sotto l'ospedale, in un terreno di proprietà del Centro nazionale studi leopardiani (Cnsl), il Comune ha deciso di realizzare un parcheggio pubblico di circa 50 posti. Per farlo ha avviato un esproprio nel dicembre scorso, scatenando le ire dell'ex sindaco e presidente del Cnsl Fabio Corvatta, che ha presentato richiesta di sospensiva al Tar delle Marche. Una sospensiva non tanto per salvaguardare il terreno da speculazioni, come sottolineano i maliziosi in Comune, quanto perché l'esproprio causerebbe un danno economico al Centro, che non potrebbe gestire i ricavi dei futuri posti auto a pagamento. La richiesta di sospensiva è stata rigettata per questioni formali, il Comune andrà dunque avanti. Con le rassicurazioni dell'assessore Galassi: "Si rispetteranno severi criteri: niente asfalto, solo erba". Come ai tempi di Leopardi. n
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