Milano. Grande Brera rischia di non partire Ilaria Solaini Corriere della Sera - Milano 18/6/2011
Il commissario Resca: servono 30 milioni entro luglio per avviare i lavori l'anno prossimo
Venti o trenta milioni di euro perché anche Milano abbia il suo Louvre, perché possa partire il blasonato progetto della Grande Brera, finora rimasto sulla carta. A distanza di un anno dalla firma del protocollo con il ministro del-la Difesa Ignazio La Russa, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e l'ex ministro alle Attività culturali Sandro Bondi, è stato il commissario straordinario Mario Resca a esprimere la sua frustrazione per il mancato sblocco dei finanziamenti da Roma «Le istituzioni devono passare dalle parole ai fatti - ha affermato Resca – servono dai 20 ai 30 milioni per far partire i cantieri: mi auguro che prima della fine di luglio il problema dei fondi venga risolto. II progetto della Grande Brera è in cima alle priorità del ministero: non pub essere affossato». In realtà lo spostamento delle attività didattiche dell'Accademia di Brera nella caserma di via Mascheroni, con un nuovo campus sui 23mila metri quadrati e un nuovo polo museale allargato in via Brera 28, costerebbe 150 milioni di euro, ma il commissario Resca è convinto di poter mobilitare, una volta partiti i primi cantieri, (non prima di 6-7 mesi dallo sblocco dei fondi, vale a dire nel 2012), la società civile milanese, per ridare alla città quel grande polo museale, «da anni sui tavoli milanesi, ma anche nei cuori dei milanesi», entro il 2015. «Si troveranno tante sensibilità anche nel mondo dei privati - ha aggiunto il commissario - disposte a credere in un investimento che avrà un grande ritorno», in termini di turismo culturale che stando alle cifre sciorinate da Resca, nel 2010 ha portato in Italia a un incremento del 16%, diventato del 23% nei primi 4 mesi del 2011. Se la direttrice della Pinacoteca Sandrina Bandera si è limitata a dire che è «necessario attendere, prima di poter proporre dei pr mi espositivi» stata l'Accademia di Brera a sollecitare Roma «Ci aspettiamo un'attenzione maggiore dal ministero: abbiamo bisogno di quei 23mila quadrati per ospitare il numero crescente di studenti che sceglie la nostra metodologia - ha aggiunto il direttore dell'Accademia Gastone Mariani -. E al tempo stesso per allargare il numero dr eventi e spettacoli teatrali, coi quali Brera si è aperta alla città». «Queste sono le conseguenze di una situazione economica difficilissima e dei tagli alla cultura del governo - ha commentato l'assessore alla Cultura, Stefano Boeri - La nuova amministrazione comunale presterà la massima attenzione a tutti i progetti che prevedono l'aumento degli spazi della Pinacoteca e dell'Accademia e siamo pronti, a dare un aiuto nel reperimento delle risorse».
Il piano: l'accademia si trasferirà nella più ampia ex caserma Magenta e la città avrà un grande museo Il direttore del Mibac: «Il progetto è in cima alle priorità del ministero
I NUMERI Oltre 3mila studenti e 400 docenti per l'Accademia a vocazione internazionale Oltre 400 docenti e 3.800 studenti, di cui un migliaio provenienti da 50 Paesi diversi. E ancora 40 mostre all'anno, 180 seminari, 3.300 opere, 600 dipinti, 800 sculture e poco meno di 10mila tra stampe e disegni. Sono i grandi numeri, insieme alla metodologia, a garantire la fama internazionale all'Accademia di Brera, da decenni in cerca di spazi più consoni. Dopo anni di promessi e rilanci, sembrava essersi risolta l'attesa lo scorso 19 giugno, quando l'Accademia accettò di lasciare gli storici spazi progettati dal Piermarini per espandersi in via Mascheroni, nella ex caserma Magenta su oltre 20mila metri quadrati di superficie. All'appello, però, mancano 30 milioni di euro, sui 150 previsti, per avviare le opere per il 2012: «Solo se arriveranno entro luglio potremo fare le gare d'appalto, per far partire i cantieri non prima di 6 o 7 mesi — ha spiegato il commissario straordinario per la Grande Brera, Mario Resca —. E poi bisognerà correre, se vogliamo raggiungere l'obiettivo di avere la Grande Brera per I'Expo 2015». Nella sede storica di via Brera 28 il blocco centrale di aule, la chiesa di San Carpoforo e un'altra ala dell'edificio rimarranno in uso agli studenti, secondo l'intervento disegnato dall'architetto Mario Bellini, amareggiato per la lentezza dei vincoli burocratici che hanno tenuto al palo «un progetto realizzato nel 2009 che difficilmente potrà essere completato interamente per il 2015».
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