Parchi: i dubbi sulla legge. Apre a un condono largo Mariolina Tossa CORRIERE DELLA SERA 16-OTT-2004
La legge consente di sanare gli abusi commessi fino al 30 settembre nelle aree di interesse paesaggistico. E' previsto l'abbattimento o il risanamento degli ecomostri
Secondo uno studio del Cresme (Centro ricerche economiche e sociali di mercato per l'edilizia e il territorio) per effetto della sanatoria in Italia ci sarebbero 40.000 costruzioni abusive in più In caso di abusi edilizi verrà svolto un accertamento di compatibilità paesaggistica: i trasgressori pagheranno una multa per il danno arrecato e una sanzione: da 3 mila a 50 mila euro. Aggiungendo alle 40 mila costruzioni abusive quelle realizzate dal '94 il totale delle case, dei capannoni e dei negozi fuorilegge salirebbe a 402.676, cioè 168 milioni di metri cubi Depenalizzazione per i reati più lievi (senza aumenti di volumi o superfici). Norme severe per gli abusi gravi: fino a 4 anni in cella per aumenti di volumetria del 30% in aree protette
• COSI' LA FIDUCIA Sul condono relativo agli abusi nelle aree protette il governo giovedì ha ottenuto al Senato la fiducia con 158 voti a favore, due contrari e un astenuto. • SCONTRI IN AULA La seduta a Palazzo Madama è stata sospesa due volte e cinque senatori dei Verdi sono stati espulsi. La legge adesso dovrà tornare alla Camera
ROMA— Ma i parchi nazionali sono soggetti a vincolo paesistico o a vincolo naturalistico? O ad entrambi? Non si creda che stiamo parlando del sesso degli angeli perché è su questa distinzione che si dibatte un'aspra battaglia, all'indomani dell'approvazione da parte del Senato della delega ambientale, tra l'opposizione e le associazioni ambientaliste da un lato, e i ministri Urbani e Matteoli dall'altro. Chi ha ragione? Assisteremo oppure no allo scempio delle bellezze del nostro Paese? I punti controversi sono quelli relativi ai commi 36 e 37. Il 36, dicono a Italia Nostra, consente una «sanatoria illimitata» su aree tutelate per legge, anche se non riguarda nuove costruzioni ma solo piccole modifiche, mentre il 37 è di fatto un «condono generalizzato» per «i lavori compiuti su beni paesaggistici entro e non oltre il 30 settembre 2004». «Partiamo dal 37, il condono -spiega un agguerrito senatore Sauro Turroni dei Verdi -. Si parla di beni paesaggistici. Quali sono? Quelli dell'articolo 142 del codice Urbani. Territori costieri e vicini ai laghi, fiumi, torrenti, corsi d'acqua, montagne oltre i 1600 metri sulle Alpi e oltre i 1200 negli Appennini, i ghiacciai, boschi e foreste, aree archeologiche, parchi e riserve nazionali e regionali. I parchi ci sono? Sì, quindi possono essere soggetti a condono». Condono che, dice il presidente della Federparchi Matteo Fusilli, «avrà un effetto devastante soprattutto al Sud. Per esempio, nel parco nazionale del Vesuvio, in passato sono stati abbattuti immobili della camorra. Con questo condono non lo sarebbero più». Falso, dice il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli: «Questa è una mini-mini sanatoria, e poi non dimentichiamo che gli ecomostri verranno finalmente abbattuti». Spiega il suo capo gabinetto, dottor Paolo Togni: «Qui si continua a fare confusione tra vincolo paesistico e vincolo naturalistico. La delega ambientale si riferisce esclusivamente ai beni in vincolo paesaggistico, quelli per intenderci di competenza del ministro Urbani. I beni sottoposti a vincolo naturalistico, come lo sono i parchi nazionali, non rientrano in queste norme. Per questi esiste una legge, la 394, molto restrittiva che distingue in zone a tutela integrale e zone a tutela ridotta per le quali l'ente parco deve dare la sua autorizzazione vincolante». «La norma è scritta talmente male, non so se volutamente - replica Roberto Della Seta di Legambiente -, che io credo sia possibile un'interpretazione estensiva che inserisca i parchi nazionali nelle aree condonabili». E il senatore diessino Fausto Giovanelli aggiunge: «Altro che minisanatoria, questo è il primo condono della nostra storia su beni vincolati. I parchi sono esclusi? Matteoli poteva venirlo a dire in Senato. Non l'ha fatto, perché non risultasse agli atti, e non potesse essere un'interpretazione autentica di una norma obrobriosa». Facciamo un esempio: nel parco del Cilento un camorrista ha costruito un villaggio turistico. Fatto realmente accaduto, il condono potrà sanarlo? «No - dice Togni -, perché tutte le leggi sul condono e questa non deroga, stabiliscono che la premessa sia una sanatoria amministrativa. E per i parchi ciò è impossibile». «Sì, invece - replica Turroni - e questa delega fa anche di più. Dice testualmente che per i lavori compiuti entro il 30 settembre, l'accertamento della compatibilita paesaggistica, che poi viene fatto dal geometra del comune, comporta l'estinzione del reato. Quindi pago due lire, condono, e il procedimento penale cessa. Stessa cosa per chi in futuro, dice il comma 36, interverrà sui beni paesaggistici, quindi anche i parchi, senza costruire in volumi, ma con interventi di altro tipo, come una spianata di cemento per parcheggi, una piscina, un deposito di camion, un parco acquatico, uno sfasciacarrozze. Basterà che chieda al solito geometra il certificato di compatibilita ambientale».
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