SICILIA - «Salviamo la costa e la patente Unesco dalle speculazioni» LA SICILIA - Venerdì 13 Agosto 2010, Siracusa, pagina 34
Anche l'associazione di cultura politica Amici di Sturzo sostiene il progetto del Wwf e lancia il suo monito. «Siracusa salvi Siracusa» è lo slogan con il quale ha esordito il senatore Giuseppe Lo Curzio, intervenuto lo scorso mercoledì alla conferenza organizzata dal Wwf per dire «stop ai villaggi turistici sulle coste siracusane». E si è detto da subito d'accordo a «impugnare tutti quei provvedimenti di concessione, illegittimi» elencati dal presidente del Wwf Giuseppe Patti. Si è detto poi contrario, a nome dell'associazione Amici di Sturzo della quale è il presidente «al terzo scalo turistico nel porto grande. Intendiamo bloccare i provvedimenti sbagliati sulla valutazione di impatto ambientale». Lo Curzio ha voluto a tal proposito precisare e descrivere in un breve excursus l'impegno profuso dalla sua associazione «contro l'aggressione urbanistica ad Epipoli e a Tremilia». Ribadendo: «Siamo stati sempre contro i villaggi turistici sia alle pendici del centro storico che nei dintorni del Plemmirio, alla Pillirina, alla Maddalena, a Capo Mela, a Punta Castelluccio fino a Terrauzza ed alla vecchia tonnara». Deluso, ma non rassegnato, il senatore ha spiegato che intanto «l'Unesco probabilmente intende rivedere la sua valutazione sulla città come patrimonio dell'umanità, perché sono continue le violenze subite dal territorio non solo per l'abusivismo, ma anche per i gravissimi insediamenti nell'habitat del porto grande e nel territorio circostante». E accodandosi all'appello del Wwf, lanciato mercoledì dalla voce dei suoi presidenti Giambattista Rizza e Giuseppe Patti, anche Lo Curzio si è rivolto al sindaco Visentin sostenendo necessario intervenire con urgenza ed impegno per trovare opportune soluzioni relative alla revisione del piano regolatore. «Occorre - ha detto - che il sindaco convochi il Consiglio comunale assieme ai parlamentari, ai responsabili di Governo nazionale e regionale, gli uomini di cultura, la Sovrintendenza, gli urbanisti locali e nazionali, per affrontare lo spinoso problema della variante al piano e la sua riconsiderazione sui vincoli archeologici e paesaggistici concessi ai Sic (Siti di Interesse Comunitario)». E ha concluso Lo Curzio: «Occorre salvare il nostro mare e le sue storiche coste, perché Siracusa rinasca e risorga nella gloria e nel prestigio del suo passato e non venga sepolta da una selvaggia cementificazione. Servono obiettivi chiari, condivisibili non solo dai quaranta organismi e associazioni naturalistiche, ma anche dalla maggior parte dei cittadini. Tutto questo è sottosviluppo urbanistico e morale, diventa vergogna perché alla radice si annidano malaffare, degrado e speculazione». Ele.vi.
13/08/2010
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