RODI GARGANICO— Rodi abbatterà il suo ecomostro CORRIERE DEL MEZZOGIORNO 14 apr 2010 Bari
RODI — Il Comune ha ordinato alla società Roccamare la demolizione dell'omonimo fabbricato entro 90 giorni dall'emissione dell'ordinanza del 10 marzo scorso. Vedi pagina 9 RODI GARGANICO— La società Roccamare dovrà demolire entro i primi giorni di giugno (90 dall’ordinanza del 10 marzo scorso) l’«ecomostro» di Rodi Garganico. Lo ha ordinato Carmine D’Anelli, sindaco del comune garganico. E il Wwf esulta: «Per noi— ha spiegato Carlo Fierro, presidente del Wwf di Foggia— è un giorno molto importante, che difficilmente ci scorderemo. Quella contro questa struttura edilizia è una battaglia che conduciamo da tempo insieme ai cittadini confinanti. Si tratta di un edificio edificato a grezzo in area ad alto valore paesaggistico e panoramico, ameno di 50 metri di distanza dal mare, già sottoposto dal 2002 a sequestro giudiziario preventivo. La costruzione rappresenta un pericolo per la pubblica incolumità perché sorge in zona sottoposta a vincolo idrogeologico e paesaggistico e di salvaguardia costa totalmente inedificabile, perimetrata, nel programma di fabbricazione di Rodi, come Zona Franosa I». Per queste e altre illegittimità, nel novembre del 2006, la provincia di Foggia, accogliendo l’istanza presentata da Wwf Foggia e Legambiente Puglia, annullò la concessione edilizia relativa rilasciata dal Comune di Rodi. Di conseguenza, sulla base delle disposizioni del Dpr 380/2001, si deve procedere anche alla demolizione della costruzione. Inoltre, sempre in relazione alla Roccamare, il 23 ottobre 2008 il tribunale di Lucera emise una sentenza di condanna nei confronti dei responsabili della realizzazione e la confisca del manufatto ai fini della demolizione. «Per la lotta all’abusivismo nel Gargano — ha aggiunto Fierro — si tratta di una bella notizia. L’ordine di demolizione emesso dal comune di Rodi è un provvedimento che abbiamo più volte sollecitato. La demolizione dovrà essere effettuata nei tempi previsti, altrimenti il fabbricato potrebbe essere aquisito dal Comune di Rodi. L’auspicio è che tutto proceda nel più breve tempo possibile. La demolizione della Roccamare costituirebbe nel Gargano un’importante novità. Sarebbe un severo avvertimento contro il fai da te urbanistico, dettato esclusivamente da interessi privati che, utilizzando false rappresentazioni grafiche, ruotando allineamenti e spostando limiti, ottiene la concessione edilizia semplicemente spostando dove non danno fastidio la rappresentazione sui documenti progettuali di zone franose o con altri vincoli. Qualora la società Roccamare non proceda alla demolizione e al ripristino dei luoghi, la costruzione e la relativa area saranno, in termine di legge, acquisite di diritto e gratuitamente al patrimonio del comune di Rodi. È necessario iniziare i lavori al più presto per evitare spiacevoli conseguenze e per restituire alla città bianca di Rodi Garganico il fascino del suo mare pulito e limpido e il suo panorama suggestivo».
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