II Colosseo guida l’hit-parade dei monumenti Fioretta Minervino la Stampa
IERI, a Roma nella sede del Ministero dei Beni Culturali la Pinacoteca di Brera con la sua attiva Soprintendente Maria Teresa Fiorio ha annunciato alla presenza del ministro Giuliano Urbani per ottobre una grande mostra con il Metropolitan di New York su «Fra Carnevale, un artista rinascimentale da Filippo Lippi a Piero della Francesca». La notizia merita attenzione speciale, non solo perché l'esposizione si annuncia di elevata qualità, ma anche per la Pinacoteca di Brera, fra i Musei più preziosi per tesori d' Italia in pratica non possiede spazi espositivi, è di continuo richiesta di prestiti da tutto il mondo, in compenso risulta solo al 29° posto, fra i 30 Musei top del 2003 in Italia, con soli 190.531 visitatori l'anno ed entrate di 524.190.00 Euro lordi, possedendo il Cristo morto del Mantegna, icona «moderna», nonché la Pala di Piero della Francesca, Sposalizio della Vergine di Raffaello e altro. La domanda, allora, sorge spontanea: che cosa mai deve essere un museo oggi? Quali dipinti, sculture, arti decorative, oggetti «merci» deve offrire per attirare visitatori senza perdite siderali? Sono in parecchi a chiederselo, specie dopo l'ubriacatura anni '90 di musei che, per mostre spettacolari o nomi stellari, registrarono file sterminate. Insomma che cosa serve oggi a un museo degno di tale nome o a un sito archeologico celebre? Noi ce lo chiediamo girando fra le magnifiche sale del Prado a Madrid, straripanti di pubblico perché la domenica l'entrata è gratis, si può trascorrere la giornata con Velazquez, Goya, El Greco, Tiziano, Caravaggio, Tiepolo, Cranach, Bruegel. Significa che il Prado ricava e riceve finanziamenti da permettersi tale lusso clamoroso. Ancora: bastano impianti aggiornati, tecnologie avanzate, opere esposte con giudizio, didascalie leggibili a distanza, graziosi bar, buoni ristoranti come a New York, Parigi, Londra, Madrid, bookshop con libri recenti e gadget graziosi in vendita, e forse, improbabile da noi, i custodi gentili, che offrano indicazioni e spiegazioni precise? La risposta è negativa, altrimenti un Museo quale gli Uffizi, un tempo primo in Italia, vanterebbe il record di affluenze. Invece eccolo al 3° posto, con il Corridoio Vasariano, e 1.495.523 visitatori, entrate di 7.487.779.00 euro. L'elenco agghiacciante proviene dal Ministero dei Beni Culturali. Poi: quanto conta il bene paesaggistico di città come Roma, Napoli, Firenze, Torino, un mare impareggibile, o castelli, colline deliziose come in Umbria e Toscana? Sempre il malefico elenco fornisce dati sorprendenti. Primo posto, con 3.106.295 visitatori l'anno, entrate di 18.320.560,00 euro (per tutti si intende lordi), è per il circuito Archeologico Colosseo e Palatino nella Città Eterna, un monumento che rievoca ferocia, violenza, lotte mortali, seduce al massimo. Pompei, guadagna il secondo posto: 2.101.823 visitatori, con 15.260606,90 euro per entrate. Del resto rientra nel Grand Tour dal '700 in poi, dalla riscoperta si succedono prima viaggiatori colti ora tutti, per l'anomalia, tragicità dell'eruzione, l'ammirare case medie d'una cittadina marinara mediocre, che una sola notte incenerì e bloccò nell'immortalità, con qualche gusto per il macabro di persone impietrite; poche le magioni di rilievo: quella del Fauno, del Poeta e altre. Una delusione: Ercolano con scavi e Teatro Antico, splendide ville d'una vera protagonista delle antiche estati, con finezze e squisitezze di affreschi, si trova al 19° posto, con 261.967 visitatori e 1.0022.471,30 euro. Al 23 ° affiorano i templi di Paestum, dal paesaggio mirabile, con 221.992 visitatori, entrate: 260.510,09 euro. Meglio di Castel del Monte, 27°,fra i massimi gioielli d' architettura, voluto da Federico II ad Andria in Puglia, con 197.217 visite e 264.628,50 euro. Molto meglio la Grotta Azzurra ad Anacapri: 18°posto,276.994 visitatori, 994.282,00 euro, uno sproposito per un luogo incantevole dove si entra in barca a remi per poco a veder grotte e l'acqua, ma che batte Ercolano, Palazzo Ducale nella magnifica Mantova, l'incredibile Galleria Nazionale delle Marche a Urbi-nò. Il Cenacolo Vinciano arranca al 16° posto, dopo Palazzo Pitti, le Capelle Medicee, Villa Adriana a Tivoli e la Basilica di Sant'Apollina-re in Classe coi mosaici di Ravenna. E il Museo Egizio di Torino, il più importante dopo il Cairo? Regge un 17°posto con 307.243 frequentatori e 711.189,00 E. di entrate. Sorpresa: i Bronzi di Riace, che l'Italia impazzì per ammirarli un attimo, ora conservati al Museo Archeologico di Magna Grecia di Reggio Calabria vantano 158,905 presenze, solo 79.792 paganti, entrate 284.550 euro. Perché mai, dopo la novità risultano meno attraenti e meno «di moda»?
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