ISCHIA — Campania devastata. Cinquantasette incendi MARTEDÌ, 08 SETTEMBRE 2009 - corriere del Mezzogiorno
Ischia resta nella morsa del fuoco: lambite case e ville Dieci aerei e un elicottero impegnati contro i roghi
Cinquantasette roghi. Incendi che hanno lambito abitazioni, divorato ettari di boschi, messo in pericolo interi quartieri nei paesini cilentani o pericolosamente accerchiato ville e abitazioni a Sant’Angelo, sull’isola d’Ischia, spingendo in qualche caso i sindaci a valutare l’evacuazione di centinaia di residenti in pericolo. Roghi che a Pozzuoli hanno sfiorato la tangenziale, a Torre del Greco la Napoli-Salerno, costringendo a chiudere per qualche ora il casello autostradale. Fiamme che hanno interessato la zona industriale di Salerno e anche quella di Marcianise. Ma anche Acerra, dove lungo una strada di periferia gli abitanti spaventati hanno lasciato le case invase dal fumo per oltre un’ora. Centinaia di uomini del Corpo forestale e dei vigili del fuoco impegnati nella guerra ai roghi. Otto Canadair, due aerei «fireboss» e un elicottero hanno lavorato per tutta la giornata.
Insomma, quello di ieri è stato il giorno nero sul fronte degli incendi in Campania. Molto peggiore persino di quelli che si sono vissuti ad agosto. Complice un vento fortissimo che ha alimentato le fiamme, quasi dappertutto originate da roghi dolosi. Gli investigatori non hanno dubbi: gli incendi sono stati appiccati un po’ ovunque da contadini e pastori per ricavare aree di semina, ma in molti casi c’è il sospetto che ad armare la mano dei piromani siano speculatori che vogliono realizzare altro cemento illegale. La giornata nera delle fiamme in Campania ha un epicentro: proprio Ischia, da almeno tre giorni devastata da incendi di chiara origine dolosa. E dove ieri sera le fiamme hanno ripreso vigore nella pineta di Castglione. Una piaga che sta diventando inarrestabile, con fuochi a ripetizione sull’isola: non esistono dubbi sull’origine dolosa dei vari episodi, e questo lascia pensare che si stia sviluppando un concetto di emulazione a catena che rischia di diventare preoccupante non soltanto per la macchia mediterranea ma a questo punto anche per la pubblica incolumità. Nella notte tra domenica e ieri l’ennesimo incendio: il più pesante e più grave, sicuramente quello sviluppatosi nella zona tra Succhivo, Sant’Angelo ed il Ciglio nel Comune di Serrara Fontana. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e gli uomini della Protezione Civile, la cui notte è stata a dir poco infernale: a breve infatti sono dovuti intervenire anche non lontano, nel Comune di Forio, dove le fiamme hanno avvolto la zona di Santa Maria al Monte. Nell’area di Sant’Angelo le fiamme si sono reiteratamente avvicinate a numerose abitazioni: a quel punto, intorno alla mezzanotte, i vigili del fuoco hanno richiesto l’intervento dei carabinieri che sono giunti sul posto con diverse gazzelle.
Ad un certo punto si era infatti paventata anche l’opportunità di fare evacuare alcuni cittadini dalle proprie case per non metterne a repentaglio l’incolumità: una circostanza che poi è sfumata grazie alle condizioni favorevoli del vento, che hanno allontanato le fiamme dai centri abitati, e dall’azione di circoscrizione delle giamme ga parte degli uomini che erano impegnati sul campo. Ieri mattina, poi, appena le condizioni di luce lo hanno consentito e su esplicita del comando provinciale del Corpo Forestale, è giunto direttamente da Roma sull’isola un superelicottero: si tratta di un «S64» che ha una capacità di getto d’acqua di oltre novemila litri. In tarda mattinata la situazione è ritornata alla normalità ma è evidente che ad Ischia è ormai allarme rosso. Il dilagare di incendi, alle volte anche circoscritti e subuti domati, sta diventando un problema davvero pesante. Due settimane fa la Pineta del Creatio andò in fumo con oltre tre etti di macchia mediterranea distrutta: alcuni giorni dopo alcuni operai dell’Amca, l’azienda che si occupa del servizio di igiene urbana nel Comune di Casamicciola Terme, sorpresero un uomo che era intento ad appiccare il fuoco proprio nella stessa zona oggetto del vasto incendio. Tre operatori ecologici si lanciarono all’inseguimento di quest’ultimo che però riuscì a far perdere le proprie tracce dileguandosi attraverso il bosco della Maddalena. E a dimostrazione ulteriore di come c’è il timore che la situazione possa degenerare ulteriormente, va segnalato come negli ultimi giorni le forze dell’ordine stiano tenendo sotto controllo anche le zone verdeggianti del-l’isola, proprio per evitare che la mano dei piromani possa colpire ancora. Almeno a Ischia le zone prese di mira sembrerebbero escludere incendi generati per poter successivamente agevolare il fenomeno dell’abusivismo edilizio: si tratta, in gran parte, di aree dove è assolutamente impossibile edificare e per giunta alle volte difficilmente raggiungibili anche a piedi.
L’altro centro della crisi è stato il Cilento, con centinaia di ettari di macchia mediterranea in fumo ( vedi l’articolo sotto, ndr). È il drammatico bilancio, ancora del tutto provvisorio, degli incendi che in queste ore stanno devastando il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Contro le fiamme sono impegnati vigili del fuoco, operai delle Comunità Montane, uomini del Corpo Forestale dello Stato, supportati da elicotteri e canadair. I roghi sono decine, concentrati in venticinque Comuni, compresi tra la fascia costiera e l’entroterra. La situazione più difficile resta quella di Casalvelino, dove le fiamme hanno lambito numerose abitazioni. Sempre nel Comune di Casalvelino, pare scongiurato il pericolo di un incendio nel piccolo borgo Carullo. Le squadre dei vigili del fuoco hanno infatti evitato che l’incendio potesse estendersi al centro abitato.
Gaetano Ferrandino |