6 domande a Marcello Vittorini: La new town? Non ci interessa. In due anni la città pu rinascere l'Unità 09/04/2009
Ricostruire, costruire ex novo, dove, come. Adesso è presto per decidere, ma fra poco sarà tardi. Chiediamo lumi a Marcello Vittorini, urbanista di fama, un pezzo di cuore all'Aquila. Con che piede bisognerebbe partire? Prego, non con l'idea della new town, proprio non mi interessa. Bisogna ricostruire dov'era e com'era... Bene, con quale procedura? Si fa un attento esame degli edifici riparabili e si interviene prioritariamente su questi. Conviene renderli abitabili prima possibile, gli abitanti vanno restituiti ai loro ambienti con tempestività, sono loro che riportano la vita... E poi? Non poi, ma durante. Si opera come un dentista alla ricostruzione di una dentatura devastata. Una volta fissati i punti certi, gli edifici riparabili, si passa a intervenire sui vuoti ridisegnando piazze - decisive all'Aquila - e strade... Quanto tempo sarebbe necessario per «iniettare» i primi abitanti? Io credo che in un paio d'anni il tessuto urbano potrebbe iniziare a riprende vita... E i materiali? Conviene usare i materiali originari, ma posti in sicurezza, questa volta.. Niente forati? Per carità. Sarebbe il caso di dare corpo, in Italia, ad una nuova cultura, fondata sulla manutenzione, bisognerebbe trasformare l'Italia in un immenso cantiere di manutenzione costante. |