SARDEGNA - «Stop agli abusi», e giù applausi p.s. La Nuova Sardegna 08/02/2009
CAPOTERRA. Renato Soru è arrivato in città nel primo pomeriggio di ieri, accolto da oltre seicento persone che hanno riempito la palestra di Frutti d’oro, realizzata a cinquanta metri dalla foce del rio S. Girolamo. Impossibile evitare riferimenti all’alluvione del 22 ottobre scorso e alle politiche della Regione per la salvaguardia del territorio. E infatti: «Attualmente - ha detto Soru - sotto la guida del vicepresidente Carlo Mannoni la Regione sta conducendo degli studi per approfondire la conoscenza delle condizioni dei bacini idrografici, a cominciare dal Cedrino e dalla zona del rio S. Girolamo. Lo scopo finale è quello di tutelare la sicurezza dei cittadini e identificare le strutture che vanno delocalizzate. Un esempio? L’asilo costruito sugli argini del rio S. Girolamo». Dopo i tragici fatti di ottobre, l’edificio è stato chiuso e i bambini sono stati trasferiti a Capoterra. E non è detto che una volta conclusi gli accertamenti, altre strutture non facciano la stessa fine e vengano dismesse. «Abbiamo puntato e continueremo a puntare sulla tutela dell’ambiente - ha aggiunto Soru -. I Paesi più ricchi sono quelle che hanno investito sulla conservazione del territorio, e solo seguendo questo esempio la Sardegna potrà competere con le altre regioni europee e creare ricchezza e lavoro». Il riferimento al turismo sostenibile è chiaro, soprattutto in un’area come quella a ridosso della statale 195 che può contare sul binomio mare-montagna. Su questo versante, il portabandiera del centrosinistra ha raccontato uno scambio di battute avuto con il proprietario di un agriturismo costruito sulle colline a ridosso dei rilievi di Capoterra. «Lamentava di non poter costruire niente e di non poter effettuare delle modifiche alla struttura originaria, e questo a causa dei vincoli imposti dalla Regione - ha raccontato Soru -. Il discorso è diverso: non è vero che sia tutto bloccato, e soprattutto il Piano paesaggistico regionale non tocca le zone interne. Di certo però, non si possono tirar su lottizzazioni abusive o riempire l’agro di cemento». Il pubblico ha applaudito, segno che la crociata avviata da Soru contro la cementificazione “senza se e senza ma” rimane uno dei tratti distintivi e più apprezzati della sua esperienza alla guida della Regione. Lasciata Capoterra, il tour è proseguito verso Sestu per poi puntare su Assemini e San Sperate. Oltre ai temi legati all’ambiente, Soru ha elencato i punti programmatici portati avanti negli ultimi cinque anni e si è soffermato sul capitolo occupazione: «Ho sentito qualcuno dire che in Sardegna i posti di lavoro sono diminuiti. Niente di più falso - ha ribadito Soru -. I dati parlano chiaro: dal 2004 a oggi ci sono 27 mila nuovi occupati. Dirò di più: in termini percentuali, parliamo del 40 per cento dei nuovi posti di lavoro di tutto il sud Italia, e questo mi sembra un dato significativo, anche perché la nostra è la regione del Mezzogiorno che ha fatto segnare un vero e proprio boom dell’occupazione». |