Vesuvio, abusi in zona rossa Francesco Vastarella Il Mattino
Scoperti e sequestrati dieci cantieri abusivi nell’area del parco del Vesuvio.
Quattro addirittura nella zona rossa, quella a più alto rischio di eruzioni vulcaniche, dove non è consentito mettere mano a nuovi edifici: a Terzigno stavano costruendo una palazzina di quattro piani, due ville invece a Boscotrecase e una a Trecase.
Il sequestro dimostra che la spirale perversa dell’abusivismo edilizio continua a produrre danni e devastazioni anche nelle aree sottoposte a particolari vincoli ambientali e per il rischio di eruzioni vulcaniche. L’operazione era stata sollecitata dal procuratore di Nola, Alfredo Izzo, per tutta l’area vesuviana. Ma nei prossimi giorni dovrebbe essere estesa ad altre aree dove vengono segnalate le offensive dei pirati del cemento. Dieci le persone denunciate che si sono assunte la responsabilità dei manufatti fuorilegge, che ora sono sottoposti a particolare sorveglianza per evitare che le opere continuino. Per individuare i cantieri nell’area del parco del Vesuvio, gli agenti del Corpo forestale hanno agito con l’ausilio di un elicottero. L’area è stata sorvolata e perlustrata dall’alto per diverse ore. Sei, invece, le squadre di forestali che contemporaneamente agivano a terra. Nel verde macchie di cemento o scheletri e ponteggi di legno pronti per accogliere le colate di calcestruzzo delle betoniere. E i controlli dei forestali hanno poi dimostrato che si trattava di manufatti senza alcuna forma di autorizzazione da parte dei comuni: i proprietari sperano in un condono con il recente decreto legge, anche se non ce ne sono le condizioni e soprattutto una volta sequestrato potrà essere dimostrato che l’opera non rienra nei tempi fissati. «Gli abusi edilizi continuano a devastare i parchi e le aree protette della provincia - si legge in una nota di Fulvio Mamone Capria, assessore ai parchi della Provincia di Napoli.
Questo avviene anche e soprattutto a causa del disastroso condono edilizio promosso dal governo. Purtroppo la politica di tutela del territorio e di promozione delle aree protette portata avanti con decisione dall’amministrazione provinciale di Napoli - aggiunge - rischia di essere fortemente compromessa dall’aberrante condono edilizio, i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti». E pensare che i recenti progetti della Regione sulla zona a rischio vesuvio prevedono «meno case, più spazio ai progetti di valorizzazione della natura, della storia, della cultura. Mai più abusi edilizi selvaggi. Mai più saccheggi, speculazioni, sfregi al paesaggio». L’area comprende 18 Comuni, per un totale di 200 chilometri quadrati e 600mila abitanti. Abusi sono stati scoperti anche a San Giuseppe Vesuviano, in località alveo Palomba, dove gli agenti della forestale hanno sorpreso un furgone che scaricava materiale edile. Il furgone è stato sequestrato mentre l’autista ed il proprietario sono stati denunciati. A Marigliano scoperta una discarica di materiali di risulta in una vecchia cava di pozzolana.
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