Sequestrato villaggio turistico. Castellaneta Marina, 300 ville su un'area sottoposta a vincolo paesaggistico Maristella Massari La Gazzetta del Mezzogiorno
«Catellaneta Marina. Ville accoglienti, piscina, campi da gioco, ristorante e pure un albergo. Un sogno di carparo, Uno dei più grandi villaggi turistici del Sud, tra Riva dei Tessali e Borgo Pineto, immerso nel verde dei pini profumati che costeggiano lo Jonio a Castellaneta Marina, è finito sotto sequestro all'alba di ieri. I sigilli hanno interessato circa duecento appartamenti, parte dei quali già consegnati ai proprietari ed abitati. Ad agire sono stati gli agenti del Nucleo investigazioni ambientali del corpo forestale, nell'ambito di un'indagine su presunte violazioni ambientali ed inadempienze autorizzative. I provvedimenti, disposti dal tribunale di Taranto, hanno riguardato il villaggio denominato «Città del Catalano». La struttura, con i suoi eleganti archi di pietra, è il frutto del genio dell'architetto Aldo Rossi, uno dei più grandi urbanisti degli ultimi anni. Linee sobrie, ferro battuto, accattivanti vialetti di ghiaia e la promessa di un tuffo nel relax. Tra gli acquirenti circolano an che nomi importanti, come quello del difensore della Juventus Nicola Legrottaglie che, stando a quanto è trapelato, avrebbe acquistato una delle ville più sontuose del complesso. Ma l'elenco del vip è lungo. Ci sono decine di magistrati baresi, professionisti, commercianti, sportivi, I particolari dell'operazione sono stati illustrati dai vertici del comando provinciale di Taranto della Forestale ieri mattina, «n complesso - ha spiegato il comandante del Corpo, Giuseppe Silletti -, è situato nel cuore della pineta costiera, nelle vicinanze di un riserva biogenetica». I lavori di costruzione delle strutture sono completati solo in parte, n progetto prevede la realizzazione di circa 300 ville tra singole unità abitative e multiproprietà, e, come si diceva, anche campi da gioco, piscine, ristorante e un albergo. Tutto il complesso residenziale si estende su un'area, di circa 10 ettari. I beni sequestrati, invece, ammontano a circa 60 milioni di euro. «La zona - ha aggiunto Stiletti - è classificata tra le aree naturali protette». I Forestali contestano proprio il fatto che i lavori hanno interessato, per oltre 6 mila metri quadrati, anche il tratturello demaniale Pineto, considerato «bene di notevole interesse». Sarebbero scomparsi cosi i caratteri storici e culturali tipici degli antichi tratturi che collegavano l'Abruzzo, la Basilicata e il Molise alla Puglia e che venivano percorsi dalle mandrie durante la transumanza. «Per le opere in costruzione sarebbero stati rilasciati - ha aggiunto il responsabile del Nucleo investigativo di polizia ambientale Giovanni Verdiglione -, di versi permessi da parte di enti pubblici, senza però che siano mai stati richiesti ed acquisiti preventivamente, da parte della soprintendenza per i beni e le attività culturali e dell'Ufficio parchi della Regione Puglia, i nulla osta sul vincolo paesaggistico e la valutazione di incidenza, previsti per legge e obbliga-tori per il rilascio di qualunque autorizzazione». Tre gli indagati: Liborio Di battista, amministratore unico della società, e ì funzionaci dell'ufficio tecnico del Comune di Castellaneta Renato Notarili-cola e Pasquale D'Alò. Nei confronti di Dibattista il sostituto procuratore Mariano Buccolie-ro, titolare dell'inchiesta, ipotizza la violazione di norme in materia ambientale, Nei suoi confronti sono state elevate anche sanzioni amministrative fino a 71mila euro. Ai funzionar! comunali è contestato, invoco, il con- corso in abuso d'ufficio. Il Comune di Castellaneta avrebbe rilasciato autorizzazioni a costruire a partire dal 2002. Secondo quanto riferito dagli stessi Forestali, gli indagati rischiano la reclusione da Ire a dodici anni. Chi ha già in tasca le chiavi dell'abitazione, però, potrà dormire sonni tranquilli. Il decreto di sequestro preventivo, firmato dal gip dol tribunale di Taranto Pio Guarna, prevede infatti la fa colta d'uso per i proprietari. Pochi giorni fa, sempre nella stessa zona, lo stesso Nucleo investigazioni del corpo forestale dello Stato, nell'ambito del medesimo filone di indagine die ha portato al sequestro del villaggio turistico, aveva posto i sigilli al prestigioso «green» di Riva dei Tessali. Il 23ottobre, infatti, gli agenti della Forestale, si presentarono ai cancelli del campo da golf e misero sotto sequestro una vasta area, 17 mila metri quadrati, che comprende più di 4 buche dell'intero percorso. Riva dei Tessali ha un «green» molto gettonato tra le personalità note e meno note, che sbarcano in Puglia a caccia di quiete e relax, in un luogo immerso nella natura incontaminata e, soprattutto, lontano dai riflettori. La zona, stando a quanto riferito, ricade anche in questo caso, nell'area demaniale del «Tratturello Pineto».
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