Maxxi, 15 fotografi raccontano l'Italia dei paesaggi devastati L. Col CORRIERE DELLA SERA – ROMA 17-10-2007
Ci sono i paesaggi stravolti dal boom del mercato immobiliare e quelli resi illegali dall'abusivismo, quelli abbandonati per l'immigrazione verso le città e quelli corrosi dalla colonizzazione turistica. Ci sono anche i paesaggi eccellenti, protetti da vincoli di tutela ma assediati ai confini. Quindici fotografi presentano al Maxxi il bello e il brutto dell'Italia, dalla ferita dell'autostrada che squarcia la scogliera al cemento che sfregia il tempio, dalla maestosità delle Alpi allo splendore dei palazzi storici. E il ministro della cultura Rutelli avverte: «Dobbiamo stare attenti, perché si rischia di cambiare in peggio». Le 150 immagini sono firmate da autori italiani e stranieri, da Massimo Berruti a Walter Niedermayr, Andrea Abati, Iordi Bernadò, Andrea Botto, John Davies, David Farrell, Carlo Garzia, Alex Maclean, Fabio Ponzio, Marialba Russo, Paul Seawright, George Tatge, Fulvio Ventura, Massimo Vitali. Occhi diversi che per «Atlante italiano 2007. Rischio paesaggio» raccontano tante Italie: dalle coste punteggiate di ombrelloni e assediate di villette ai marmi del Pantheon e ai saloni di Palazzo Chigi, dalle miniere ai bordi dello splendido mare di Sardegna agli ecomostri. Suggestioni per ricordare che il paesaggio è una ricchezza di tutti, patrimonio inestimabile. E a forte rischio di degrado. La soluzione, fa notare il ministro, è in una ricetta che combini la cura del paesaggio con la buona architettura. «Cosa molto difficile in Italia», sottolinea. «Bisogna governare meglio il paesaggio, il sistema territoriale, l'intervento dei Comuni, delle Regioni, dello Stato. Il connubio tra progresso e bellezza è possibile. Anzi, quando avviene è il più bel matrimonio del mondo».
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