Regione e governo siglano accordo Resto del Carlino - Emilia Romagna, 10/10/03
Accordo sciogli-burocrazia a Roma fra governo, regione, province e comuni per avere procedure più rapide e snelle per le autorizzazioni paesaggistiche in Emilia-Romagna. Ma soprattutto arriva uno «stop» a quei conflitti e sovrapposizioni di competenze tra poteri statali e locali di cui spesso a far le spese era il cittadino. Un esempio per tutti: il parere negativo della Sovrintendenza, che di fatto arrivava a bloccare, al termine di un iter lungo e complesso, la concessione edilizia rilasciata dal comune. E' questo il risultato dell'accordo — il primo di questo genere in Italia — firmato ieri a Roma tra il ministro per i Beni e le attività culturali Giuliano Urbani, il presidente della regione Emilia-Romagna Vasco Errani e Antonio Gioiellieri, direttore generale Anci regionale, per il coordinamento delle autonomie locali dell'Emilia-Romagna. «Il nostro paese ha risorse straordinarie da tutelare e valorizzare — ha commentato il presidente Errani — e questo accordo è importantissimo. Voglio affermarlo con forza, perché tante altre volte questa collaborazione con il governo purtroppo non c'è stata. Una cosa è chiara: questo accordo è oggettivamen-te opposto alla logica del condono che, come è noto, io non condivido». «Con questo accordo — ha aggiunto Gioiellieri — vogliamo sviluppare in maniera diffusa la cultura della tutela e della valorizzazione del paesaggio, perché solo in questo modo possiamo far crescere l'identità e la riconoscibilità dei luoghi». L'accordo riguarda la realizzazione sia di opere pubbliche che private (da una abitazione, alla semplice installazione di un'antenna) in aree soggette a vincolo perché di particolare pregio paesaggistico (parchi, boschi, aree fluviali) e punta a introdurre criteri omogenei e condivisi laddove prima finiva con il prevalere la sovrapposizione di diverse competenze statali e locali. Ma in che modo l'intesa sbroglia la matassa delle diverse competenze in gioco? Il testo dell'accordo parla di «pianificazione condivisa». In altre parole sovrintendenze. regione, province e comuni si impegnano a concordare a monte quali criteri applicare e in che modo nella tutela del paesaggio emiliano-romagnolo, per evitare che contrasti successivi e in corso d'opera blocchino per lunghi periodi la realizzazione di un intervento. La concertazione avverrà a tutti i livelli: tra regione e sovrintendenza regionale per quanto riguarda il piano territoriale paesaggistico regionale, tra province e singole sovrintendenze al momento della revisione dei piani di coordinamento territoriale provinciale e ancora tra sovrintendenze e comuni (a partire da quelli in cui si riscontra un valore paesaggistico del territorio particolarmente alto) nell'ambito dei piani regolatori comunali.
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