Sicilia. La Tonnara? «È cultura va protetta dai bivacchi» Giornale di Sicilia, 10 giugno 2007
Scopello Oggi la protesta contro il progetto di fare pagare l'ingresso. I proprietari: «È un monumento»
PALERMO. La Tonnara di Scopello stamattina si prepara all'assedio, con virgolette o senza secondo che ci si trovi dalla parte degli assedianti o degli assediati. 1 primi si presenteranno sotto le bandiere di un'associazione che si chiama «Metropolis» e che rivendica il libero accesso ai Faraglioni per «motivi di fruizione balneare». I secondi replicano: «Metropolis? Macché: Bivaccopolis». Al centro la decisione, confortata da una sentenza del Tar, di far pagare un pedaggio a chi vuole entrare nel sito. Ma solo ad agosto e e nei giorni di maggiore calca della stagione estiva. E non a scopi di lucro, tiene a sottolineare la proprietà, ma solo per evitare che in quei giorni la struttura si trasformi in un confuso bivacco fatto di stereo e pasta al forno, cellulari che squillano e briscola sotto l'ombrellone, «col risultato di scoraggiare i turisti attratti dalla fama del sito». L'architetto Leonardo Fodera è amministratore della «Comunione Tonnare Scopello & Guzzo». «La Tonnara di Scopello - dice - è un Complesso Monumentale che costituisce un unicum architettonico e paesaggistico. È un importante esempio di archeologia industriale del mare, ancora perfettamente integro, nato e concepito come luogo di lavoro e custodisce al suo intemo tutte le imbarcazioni, le reti, le ancore e ogni attrezzatura utile ai fini della pesca del tonno. Come se la pesca dovesse riprendere da un momento all'altro. Tra gli antichi impianti un tempo destinati alla pesca del tonno presenti nella Provincia di Trapani, la Tonnara di Scopello è l'unica testimonianza rimasta ancora integra e per questo ci saremmo invece aspettato un riconoscimento da parte delle istituzioni». La Società ha scelto questa formula «rinunciando all'opportunità di convenire strutture come i magazzini di barche e reti a fini ricettivi». «Tra l'altro - spiega Fodera - abbiamo tenuto a mantenere integro il bene senza il ricorso alla contribuzione pubblica». Il luogo è di quelli che mozzano il fiato. Il mare stupendo, i Faraglioni che molti ricordano in uno degli sceneggiati del commissario Montalbano o nel film «Ocean Twelve». Piace a tutti. D'estate a troppi. Così ad agosto o nei giorni festivi della stagione estiva la tonnara si affolla. «Diciamo pure che diventa un bivacco», afferma Fodera. E argomenta: «A pochi chilometri da qui ci sono la riserva dello Zingaro e il sito archeologico di Se-gesta dove si paga per entrare. E nessuno ha nulla da ridire. In tutto il mondo è accettato come regola civile il fatto che l'ingresso a strutture monumentali sia regolamentato anche attraverso il pagamento di un pedaggio. Obiettivamente non si comprende tanta agitazione per il fatto che intendiamo tutelare un bene culturale». «Metropolis» protesta ma il Comune di Castellammare l'appoggia. «È vero -dice Fodera - sappiamo che hanno presentato un ricorso al Cga. Ma noi abbiamo cercato di contattare sia l'associazione che il Comune per discutere di un possibile accordo. Non siamo mai riusciti ad incontrarli».
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