Il pressing degli ambientalisti "Basta, demolite quegli ecomostri" DAVIDE CARLUCCI VENERDÌ 28 APRILE 2006, LA REPUBBLICA, BARI
Decine le segnalazioni da parte dei lettori all'iniziativa di Legambiente-Repubblica
La grande caccia agli abusi. Cominciamo da Torre Mileto "
PASSARE dalle parole alle ruspe, dagli annunci alle esplosioni. Dopo l'abbattimento di Punta Pero tti è diventato lo slogan degli ambientalisti pugliesi che danno la caccia agli altri ecomostri sul territorio. E che ora fanno pressing sugli enti che potrebbero già ordinare le demolizioni, ma tardano a premere il bottone. A cominciare da Giandiego Gatta, presidente dell'Ente parco del Gargano. Sia il Wwf sia Legambiente insistono perché dia corso all'abbattimento delle oltre 500 tra le 2mila 500 villette abusive di Torre Mileto che non possono usufruire di alcun condono. «Da oltre tre anni — spiega Francesco Falcuni — sono disponibili 500mi-la euro per avviare le demolizioni, ma non succede nulla. Inoltre incombe un piano di risanamento ambientale che potrebbe prevedere una sanatoria in cambio di una riqualificazione del territorio. C'è una proposta di ì Piano di recupero integrato territoriale) da parte del Comune di Lesina che prevede, nell'ultima formulazione, una riduzione della fascia di rispetto dalla battigia da 80 a 20 metri. Se passasse, quasi nessuna villetta dovrebbe essere abbattuta». A giudizio di Pasquale Salve mini, del Wwf, l'Ente parco «non dispone controlli: così si continua a costruire tranquillamente». Gatta assicura che gli abbattimenti ci saranno. «Abbiamo chiesto ai Comuni che fanno parte dell'area protetta di indirizzarci un elenco aggiornato di tutti gli immobili realizzati e censiti per i quali non vi sia alcun provvedimento sanante in corso e per i quali siano intervenute sentenze passate in giudicato, per evitare strascichi giudiziari. Quando l'avremo, ci determineremo agli abbattimenti. È nostra ferma intenzione spendere i500milaeuro, anche se non è una grandissima cifra. Vogliamo dare un segnale forte, abbattendo un manufatto per ognuno dei 18 paesi interessati. Spero che l'iter termini al più presto: ho indirizzato un ulteriore sollecito ai Comuni. Se non lo faranno, agiremo da soli». Falcuni lo incoraggia: «Apprezziamo la buona volontà del presidente, ma non condivi di amo il metodo che sta utilizzando. Crediamo che ci siano procedure più semplificate per arrivare in tempi più brevi a una lista degli immobili da abbattere». Salvemini, invece, denuncia una nuova lottizzazione in area parco. «Di fronte all'hotel Gusmai, sulla litoranea Vieste-Peschici, è in corso di realizzazione una lottizzazione che ritengo non conforme alle misure di protezione e salvaguardia del Parco nazionale del Gargano: la struttura sta sorgendo asoli 150 metri dal mare, in una zona di tipo palustre. Sempre nella stessa area si sta realizzando un grossoparcheggio epoco più avanti, in area demaniale, è stata rastrellata una duna. L'ente cosa fa?». L'hotel Gusmai fa parte dell'elenco di brutture segnalate al sito Internet di Repubblica e a Legambiente per la campagna "caccia all'ecomostro". Tra i denunciarti ci sono anche i fedeli di una parrocchia, la chiesa matrice di Mola di Bari: «A tre metri dalla chiesa, in pieno centro storico, stanno realizzando una casa in una zona archeologica, dove sono stati trovati dei reperti depositati in Soprintendenza». Da Baia dei turchi, a Otranto, scrivono un gruppo di frequentatori della spiaggia e un"salentino temporaneamente emigrato al Nord": «Aiutateci, per favore, e fate in fretta. Nella baia naturale sta sorgendo uno stabilimento balneare che deturpa il paesaggio. Ci stanno depistando, dicendo che si tratta solo dell'installazione dei servizi essenziali, invece si tratta d'altro. Le guardie forestali hanno già sottoposto a sequestro la zona». Da Molfetta, invece, Marcello Mastrorilli segnala le «obbrobriose speculazioni per sopraelevare e aumentare la volumetria su palazzo Nesta, splendido esempio di architettura rinascimentale nel centro storico: il sindaco è stato sollecitato più volte a interessarsi del caso. Solo a luglio del 2005, dopo il pronunciamento della Soprintendenza di Bari, ha emesso un'ordinanza di abbattimento che però non ha avuto esito. Le sopraeleva-zioni ostruiscono la vista del campanile rococò. E una trifora è stata appena rifatta con pietre nuove, in sostituzione di quella originale secentesca. Con l'augurio che la giustizia non si fermi a Punta Perotti, ringrazio la redazione di Repubblica e Legambiente se vogliano interessarsi al caso». Francesca Cavallo lancia l'sos per Lizzano, in provincia di Taranto, dove «gli ecomostri nostrani deturpano indisturbati da anni il nostro magnifico litorale». Sono cinque, infine, le segnalazioni che arrivano dalla marina di Ostuni. In particolare si segnala che in località Camerini è stato costruito in riva al mare un palazzo allo stato rustico. A coordinare e selezionare le segnalazioni è Francesco Tarantini, presidente regionale di Legambiente, lo stesso che organizza la raccolta fondi per il parco da realizzare sulla macerie di Punta Perotti: «Le donazioni sul sito Perotti-point sono ormai a quota 25mila euro. Ci scrivono dagli Stati uniti e c'è chi manda da Bologna assegni di 500 euro. Ora vogliamo coinvolgerei "condomini virtuali" per avere suggerimenti su cosafare dopo». Ma contro gli ecomostri intervengono anche i carabinieri: a Gagliano delCapo hanno sequestrato una struttura da adibire a chiosco in località Ciolo: l'area era sottoposta a vincolo paesaggistico e idrogeologico.
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