Lipari, il no all'aeroporto nelle Eolie «Le isole sono patrimonio mondiale» Giornale di Sicilia Messina 22-GEN-2006
Lo dice Nicola Bono, sottosegretario ai Beni e alle attività culturali. Interviene in merito alla proposta del sindaco, Mariano Bruno, di indire un referendum per realizzare la struttura LIPARI. (*bl*) L'onorevole Nicola Borio, sottosegretario ai Beni e le Attività Culturali, è intervenuto in merito alla proposta del Sindaco, Mariano Bruno, di indire un referendum per la realizzazione di un aeroporto che- a suo dire-dovrebbe risolverebbe i problemi di collegamento e aumentare il flusso turistico nell'arcipelago. "Ancora una volta - dice il sottosegretario Bono - sia mo sorpresi dal modo cor cui vengono gestite le problematiche relative allo sviluppo sostenibile delle Eolie. A tutt'og-gi, infatti, non è stata definita la strategia per affrontare il delicato tema del mantenimento dei livelli produttivi e occupazionali con il rischio, gravissimo, di una proroga delle proroghe per l'estrazione della pomice che, se accolta, renderebbe estremamente difficile gestire il rapporto con l'UNESCO. Nonostante questo, si ipotizzano ulteriori "colpi" per l'assetto paesaggistico, la cui intangibilità è la condizione fondamentale di mantenimento del sito nella Lista del Patrimonio Mondiale. Per fortuna, nella fattispecie siamo in una ipotesi di pura demagogia, poiché, non è certo attraverso strumenti come il referendum, che si possono violare le norme di legge in materia di tutela del paesaggio. I vincoli imposti dai piani paesaggistici, infatti, non sono oggetto di pronunciamenti referendari, poiché la tutela del paesaggio, già nella legislazione nazionale, è un valore che va, giustamente, ben oltre la sfera d'interesse della popolazione residente nei luoghi vincolati. Ciò a maggior ragione nel caso dell'arcipelago". "Perdi più - ha aggiunto - appare ridicolo ritenere risolutivo, ai fini di un maggiore sviluppo turistico, la realizzazione dell'aeroporto, a fronte di una realtà che finora ha dimostrato gravi insufficienze ad applicare il Piano di Gestione, a definire una strategia per determinare un livello corretto dei flussi turistici sostenibili, che non ha un progetto di destagionalizzazione degli stessi, che non riesce a realizzare una idonea infrastrutturazione per la nautica da diporto, né servizi di accoglienza di livello qualitativo accettabile. Ma il vero paradosso di questa ennesima vicenda, è che si pretenderebbe di incentivare lo sviluppo turistico con l'aeroporto, anche a costo di perdere l'iscrizione UNESCO. La domanda è quindi: ai fini dello sviluppo turistico, vale più un aeroporto o il riconoscimento di sito del Patrimonio Mondiale? Credo che la risposta sia implicita e unanime". "Ecco perché - ha concluso Bono -una buona volta occorre che sulle Eolie si possa affrontare il tema dello sviluppo sostenibile con un minimo di razionalità e ragionevolezza e non, come fino ad ora si è tentato di fare, ricorrendo a improvvisazioni e scorciatoie dalle conseguenze devastanti ". BARTOLINO LEONE
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