LIGURIA: All’asta Picco e Palmaria Andrea Luparia SPEZIA.COM, Notizie del giorno 23 Giugno 2005
LA SPEZIA — Dopo tanta attesa, ora si parte, Sulla Gazzetta Ufficiale di lunedì scorso è stato pubblicato il decreto che elenca caserme, forti, poligoni, ex aree militari che il Ministero della Difesa mette in vendita. In Liguria sono 25 i beni immobili all’asta. Alla Spezia e dintorni saranno ceduti una base logistica, l'area dove sorge lo stadio Picco, il complesso ex Mardichi, l'ex forte Pianelloni (a Lerici), il complesso immobiliare per la fusione del tritolo (a Pagliari) e la base logistica di Valdilocchi, la fortificazione-poligono, l'ex casa cantoniera, l'ex forte del Pezzino a Portovenere (dove ora c’è il canile, per intenderci), il complesso immobiliare (o il forte Cavour o qualcosa vicino alla nuova Fortezza del mare), le fortificazioni e i terreni sull' isola Palmaria, e la batteria di Monte Bastia a Vezzano Ligure. Bastava anche meno per scatenare un mare di polemiche. L'assessore alla Pianificazione Territoriale e Urbanistica della Regione Liguria, Carlo Ruggeri sollecita un incontro con il governo. «Il programma di dismissioni comprese dal decreto prevede l' alienazione di beni per molti dei quali esiste un forte interesse pubblico. Bisognera' trovare una soluzione per consentire ai comuni di accedere all'acquisizione di questi beni, molti dei quali gia' usati a scopi pubblici da anni». Sulla stessa lunghezza d’onda l'assessore regionale alle Infrastrutture Luigi Merlo, che chiede un confronto con gli enti locali spezzini. «Il decreto prevede la messa in vendita di ben dodici beni situati nella provincia spezzina — spiega Merlo — e piu' precisamente nei comuni della Spezia, di Portovenere, di Lerici, e di Vezzano Ligure. Il testo presenta qualche luce e molte ombre. Se da un lato finalmente trovano risposta questioni che da tempo il Comune della Spezia seguiva, come l'area dove sorge lo Stadio Picco, l'area ex Mardichi e le aree di Pagliari, dall'altra ci sono beni di particolare interesse ambientale e turistico, come l'ex Forte dei Pianelloni a Lerici che il Comune aveva chiesto in concessione e molte strutture di valore a Porto Venere tra cui un complesso immobiliare alla Palmaria, l'ex forte del Pezzino, la fortificazione-poligono e l'ex batteria Monte Bastia a Vezzano, la cui possibile privatizzazione non puo' non destare timori. E' impensabile che rispetto alla vendita di beni di questa importanza non si sia previsto un confronto privilegiato con gli enti locali. Dato che le finalita' del decreto sono quelle di recuperare risorse e che l'articolo 5 prevede esplicitamente la possibilita' di sostituire o integrare immobili — conclude Merlo — si ritiene necessario l'avvio di un tavolo di confronto tra i comuni interessati, l'Amministrazione Provinciale con il supporto delle Regione per coordinare le iniziative, assumere una posizione condivisa e verificare la possibilita' di chiedere la sostituzione di alcuni immobili indicati con altri di cui da tempo si chiede la sdemanializzazione». Assessori regionali a parte, per ora gli amministratori locali più preoccupati sono quelli di Portovenere. Anche perchè molti dei terreni e degli immobili in vendita sono in pieno parco regionale.
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