Regione: intoccabili le campagne e i muretti a secco Fabrizio Fois 14/12/2005, Sardegna Oggi
mercoledì, 14 dicembre 2005
La Sardegna ha lo strumento urbanistico che programma l'uso del territorio regionale, la salvaguardia ambientale e del paesaggio agrario, e prevede interventi negli insediamenti lungo la costa, per le attività economiche, nei centri abitati. La Giunta guidata da Renato Soru ha, infatti, approvato il Piano Paesaggistico regionale che ora passera' al vaglio degli Enti Locali per le osservazioni e la co-pianificazione. Entro novembre 2006 sarà definita l'intera pianificazione paesaggistica regionale.
CAGLIARI - La Giunta regionale ha approvato la delibera che vara il Piano Paesaggistico regionale che da oggi comincia un percorso che lo porta al confronto con le amministrazioni locali, attraverso 21 conferenze nei 27 territori, o ambiti, nei quali lo strumento divide l'Isola. Entro novembre 2006 l'intera pianificazione paesaggistica del territorio regionale sarà completata con le regole sull'interno della Sardegna (che dovrebbero essere pronte per luglio 2006) e con la nuova legge urbanistica. Nei primi tre mesi si partirà con la co-pianificazione tra Regione, i comuni, le Province e tutti i soggetti interessati al Piano Paesaggistico Regionale ed ulteriori due mesi saranno utilizzati dalla Commissione di merito per esprimere il proprio parere sulla nuova normativa.
La salvaguardia della costa della Sardegna, per i due chilometri stabiliti dalla legge salvacoste dello scorso anno, e in qualche caso anche oltre, resta rigorosa, ma si potrà riprendere l'attività edilizia negli insediamenti esistenti, quelli degli anni '50 e quelli più recenti, dove si potrà intervenire per riqualificare, con attenzione al recupero del degrado, alla costruzione di una qualità architettonica spesso sconosciuta, alle ristrutturazioni, alla cancellazione graduale degli interventi più dissennati. Si potranno costruire anche nuove cubature, per interventi legati all'attività turistico alberghiera di qualità, e si farà un discorso particolare per le isole e i centri abitati come La Maddalena e Carloforte. Le prime politiche di salvaguardia nelle campagne sono rappresentate dalle architetture tradizionali del paesaggio rurale dell'Isola, dagli stazzi al reticolo dei muretti a secco, la vegetazione spontanea e autoctona, la compattezza dei villaggi dell'interno. Il Piano Paesaggistico contiene una fortissima spinta alla salvaguardia della campagna sarda rispetto ad una residenzialità non legata alle attività agricole, che divora territorio e lo sottrae agli usi collettivi tradizionali.
“Dopo un anno dall'entrata in vigore della legge 8 del 2004 sulle norme di salvaguardia delle coste - ha detto il Presidente della Regione, Renato Soru - non abbiamo bloccato la Sardegna, dove il settore edilizio è cresciuto più che in altre regioni italiane e non lo bloccheremo ora che comincia una fase di pianificazione concertazione con tutti i comuni per prendere assieme le decisioni di dettaglio. Il risultato finale - ha aggiunto - sarà, da un lato, la salvaguardia del territorio e, dall'altro, il migliore uso dello stesso territorio sardo”. L'obiettivo della Regione è quello di evitare nuove costruzioni, soprattutto nelle campagne, ma migliorare quelle esistenti, riconvertirle anche in settori produttivi agricoli o legati all'agricoltura (agriturismo e turismo rurale) e restaurare i beni architettonici, storici ed ambientalistici. Il criterio utilizzato per la destinazione d'uso delle singole zone è quello della “centralità del sistema paesaggio. Con la legge 45 - ha spiegato l'assessore regionale dell'Urbanistica, Gian Valerio Sanna - prevaleva il piano urbanistico e tutti attendevano di sapere quale cubatura poter utilizzare per le costruzioni. Ora si potrà costruire o modificare solo se vi e' aderenza con il paesaggio circostante e se questa corrispondenza è compatibile e migliora l'utilizzo del territorio ed è propedeutica al suo sviluppo. Siamo entrati in una nuova fase di cultura della pianificazione della Sardegna – ha aggiunto Sanna - ponendo al centro del funzionamento del meccanismo di trasformazione del territorio la regola, minimizzando gli spazi di discrezionalità”
Tra le novità contenute nel nuovo Piano Paesaggistico regionale anche le norme di attuazione del Piano, che stabiliranno i margini entro cui dovranno essere redatti i Piani Urbanistici Comunali (PUC) ed identificano altre tipologie di salvaguardia (alberi, beni storici e culturali). E' stata anche istituita la Conferenza unificata della Pianificazione, mentre l'Ufficio del Piano continuerà la sua opera di verifica delle osservazioni proposte dagli Enti Locali e il monitoraggio dell'esistente. Verrà anche ridefinito il Comitato tecnico Regionale e sarà istituito un Ufficio Centrale alla lotta all'abusivismo, in stretta collaborazione con il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna.
|