CAMPANIA: Maddaloni e il castello questione nazionale TOMMASO PISANTI Il Mattino (Caserta), 08/12/2005
Si seppe, qualche settimana fa, che si era scoperto, a Maddaloni, un antichissimo sito, forse addirittura preistorico... E si va giustamente intensificando il discorso su una più estesa, generale valorizzazione di patrimoni storico-culturali inerenti a un territorio . Così, per quanto concerne, appunto, Maddaloni, è chiaro che il rapporto con Calatia va bene al di là di ogni valenza solo locale; e lo stesso è da dirsi del bel Museo archeologico dedicato all'antica città romana. E che dire dei vanvitelliani, maestosi Ponti della Valle recentemente dichiarati dall'Unesco "patrimonio dell'umanità"? Riconoscimento massimo, insomma. "E non meriterebbe tutto ciò - mi dice Salvatore Cardillo, già appassionato sindaco di Maddaloni e ora presidente della Pro Loco - una ben più intensa attenzione da parte della Sovrintendenza e di Enti preposti a cultura e turismo?" E tant'altro ancora Maddaloni avrebbe da offrire, con la sua storia di contea e ducato, per secoli retta da una famiglia - i Carafa - "imparentata con mezza Italia". E con le sue grandi chiese, i suoi tanti palazzi, i suoi eventi. Già molta suggestione sembra condensarsi nell'inconfondibile sfondo paesaggistico: con l'eremo-santuario dedicato all'Arcangelo Michele in cima al colle più alto, con il "castelluccio" longobardo più in basso, e col castello e il poderoso, alto torrione tardo-trecentesco sul colle più basso. Proprio come nel celebre, ottocentesco disegno di Giacinto Gigante. Ma ora il castello è in rovina, e il torrione (lo chiamavano "falcone in Terra di Lavoro" ) è attraversato da profonde, preoccupanti fenditure. E allora? Intanto, castello e torrione apppartengono a privati, agli eredi De Sivo (chissà, forse l'ottocentesco storico ne avrebbe fatto dono alla sua Maddaloni ...). Ma come che sia, è pensabile un bene storico che non sia patrimonio pubblico e cittadino? Ed è da decenni, aggiunge Cardillo, che si discute della "maddalonese questione castello". L'Amministrazione comunale aveva proposto, a varie riprese, un regolare acquisto dagli attuali proprietari; ma non si è, ad ogni modo, approdato a nulla. Si potrebbe, certo, riprendere la "trattativa". Il presidente della Pro Loco aggiunge che occorre, ora, che vengano a verificare e a intervenire, ognuno, per la sua parte, Sopritendenza ai Beni culturali, Provincia, Regione, Ministeri competenti.
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