Enti locali, 39 mln di euro in fumo. La ragioneria generale dello stato denuncia: non hanno inviato le note di impegno entro il 30/9. di Claudia Morelli ItaliaOggi - Focus 29/11/2005
Revocate a comuni e regioni le risorse per sviluppo e ambiente
Niente restauro dei complessi artistici degli organi costituzionali a Roma né Via del mare, niente museo del San Carlo a Napoli, niente fogne a Cagliari, niente strada a Benevento, niente campanile nuovo al duomo di Lecce.
I soldi, già stanziati per tutti questi interventi dalla Finanziaria 2005 e pronti per essere erogati alle amministrazioni locali competenti, non ci sono più.
Revocati per l'inadempimento delle stesse amministrazioni che dovevano semplicemente far pervenire entro il 30 settembre alla ragioneria generale dello stato una attestazione con la dichiarazione che le quote di contributi erano già state impegnate entro il 31 agosto e l'indicazione delle modalità di accredito del contributo. Troppo faticoso? Sulla carta non sembrerebbe eppure le amministrazione non lo hanno fatto. Così questa leggerezza è costata a comuni e regioni oltre 39 milioni di euro per gli anni 2004-2005.
Adesso toccherà spiegarlo alle comunità locali, visto che in tempi di magra finanziaria potevano far comodo un po' di soldini per realizzare interventi di tutela ambientale, per recuperare qualche bene culturale, per sollecitare lo sviluppo economico e sociale del territorio. E invece niente: le risorse revocate saranno destinate ad altre amministrazioni più attente alle scadenze di agenda e più sensibili agli adempimenti richiesti dal centro. Nel complesso, la risorse perse sono state, nel 2005, 27 milioni 305 mila euro. A queste risorse vanno ad aggiungersi altri 11milioni 815mila euro. L'elenco dei fondi revocati è stato predisposto dalla ragioneria generale dello stato e inviato alle commissioni bilancio di camera e senato in attesa degli atti di indirizzo parlamentare sulla base dei quali riassegnare le risorse.
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