Verona. Ma in Fondazione Arena Orazi è sempre più solo Enrico Giardini Arena, 29/11/2005
Il caso lirica. Danieli (An): intervenga il ministro Buttiglione Nuove critiche da Mauro De Robertis, segretario Sdi e assessore Continua a far discutere la presa di posizione dell'Unione di centrosinistra (tranne la Margherita) che ha criticato la gestione della Fondazione Arena e chiesto al sovrintendente Claudio Orazi di andarsene. A ribadire il concetto c'è Mauro De Robertis, segretario provinciale delle Sdi ma anche assessore comunale nella Giunta guidata dal sindaco Paolo Zanotto, presidente della Fondazione Arena. «Ho espresso il mio dissenso verso la conduzione dell'ex ente lirico fin dai tempi della "Corona di pietra" uno spettacolo che io considero una vera e propria patacca», spiega De Robertis, «e lo ribadisco ora, perché ritengo che i problemi della Fondazione non siano solo economici. Serve un rilancio che non dipende soltanto dall'ingresso di nuovi fondi, ma anche dalla conduzione artistica». La stilettata a Orazi, dunque, parte anche da un componente della Giunta comunale. «Essere in Giunta non significa essere in caserma», conclude De Robertis, «e la Giunta inoltre non ha competenza sulla Fondazione Arena. Io ho espresso la posizione dello Sdi». Nel dibattito interviene il senatore di An Paolo Danieli. «Rilevo con soddisfazione», dice, «che le critiche che ho rivolto alla gestione della Fondazione Arena da più di due anni ora sono con divise da una larga parte della sinistra. Segno che la verità, prima o poi, viene a galla. Così si va allo sfacelo e Verona, che dall'Arena ha un indotto stimato in 500 milioni di euro, non se le può permettere». Danieli ricorda che «nel recente passato mi sono appellato ai membri del Consiglio di amministrazione, ma senza successo. Ora mi rivolgerò direttamente al Governo nella persona di Rocco Bottiglione, ministro dei Beni culturali». Sul fronte economico, intanto, come riporta il quotidiano IlSole-24 Ore, il bilancio di Arcus spa, la società creata tra il ministero delle Infrastrutture e quello dei Beni culturali per promuovere lo sviluppo dell'arte, della cultura e dello spettacolo, ha finanziato progetti per circa 50 milioni di euro, nel biennio 2004-2005. Fra le opere in via di finanziamento figura quella a «Parma capitale della musica» per 3,3 milioni euro. Parma, peraltro, non è neppure inserita fra le 13 Fondazioni nazionali. Dallo stesso fondo Arcus dovrebbero arrivare soldi anche per la Fondazione Arena: lo ha promesso il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi al sindaco Paolo Zanotto, nel recente vertice europeo sulla Sicurezza stradale, svoltosi a Verona. Intanto, il sindacato Uil interviene con una nota in cui rivendica di aver detto da tempo che «la gestione attuale della Fondazione è inadeguata», spiega Giorgio Facco, segretario Uilcom-Uil, «anche se non abbiamo alcun riscontro da parte delle forze politiche. Riteniamo che i problemi della Fondazione siano un po' più complessi e che le soluzioni siano da ricercare in uno sforzo corale in cui ci sia anche un management più consono alle complessità ed esigenze areniane». La Slc-Cgil rilancia invece chiedendo «la definizione di un progetto artistico-culturale della Fondazione, con la programmazione e promozione adeguata e la nomina di un direttore musicale». Inoltre, di «allargare la platea dei soci pubblici e privati con un ruolo prioritario per la Provincia e uno più incisivo delle istituzioni nella programmazione degli investimenti». E ancora, «ridefinire l'assetto organizzativo, completare il Consiglio di amministrazione, con i privati che devono essere un valore aggiunto e non sostituire le istituzioni pubbliche, riformare lo statuto, allargare la platea dei soci».
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