Bono: «Bari e la Regione devono rispettare i patti sul Petruzzelli» Puglia d'oggi 26-NOV-2005
II sottosegretario ai Beni culturali risponde alle accuse della sinistra La sinistra sembra non volersi rassegnare all'evidenza. Neppure quando l'evidenza si chiama teatro Petruzzelli, e la sua ricostruzione è già in corso da mesi e procede. Malgrado la sinistra. L'assessore regionale Silvia Godelli nei giorni scorsi è tornata ad esternare sulle presunte intenzioni del ministero e del sottosegretario Nicola Bono, che tanto si è speso perché fossero superate tutte le difficoltà e le obiezioni - quasi mai non ideologiche - al percorso di recupero del politeama barese a Bari e al Paese intero, del quale è patrimonio non rinunciabile.
«Come si può pensare - ha risposto a distanza, Bono - che l'intento di questo Governo sia semplicemente quello di poter 'gridare al mondo intero prima che la legislatura finisca che la Casa delle Libertà è stata in grado di appaltare quest'opera', quando è chiaro a tutti, chi si è impegnato per l'effettiva ricostruzione del Teatro? Se qualcuno, al contrario, vuole invece impedirne l'esecuzione al solo scopo di non vedere realizzata un'opera di cui non può oggettivamente rivendicare i meriti, dovrà renderne conto alla città e non solo».
Il sottosegretario, sulle fasi che hanno riguardato l'iter per la ricostruzione del Petruzzelli, ricorda di essersi «impegnato per reperire i fondi per la ricostruzione sin dal 1996, quando da deputato d'opposizione presentai, insieme all'indimenticabile Pinuccio Tatarella, un emendamento che stanziava le prime somme necessarie».
"Successivamente - ha aggiunto - ho condotto le trattative per trovare l'intesa ira tutti i soggetti istituzionali e gli eredi, per la stipula di quella convenzione, che unanimemente è considerato l'atto strategico che ha determinato la soluzione dei problemi connessi alla ricostruzione, che languivano irrisolti da oltre dieci anni, e che ha consentito l'avvio della prima parte dei lavori e il completamento del Foyer. Sin d'allora, tutti gli impegni presi dal ministero sono stati rispettati, nell'unico interesse della collettività, per un teatro le cui sorti interessano lo stato, molto più di quanto finora pare interessino le istituzioni pubbliche locali».
«Il ritardo accumulato in questi mesi è chiaro a tutti a chi è dovuto e a cosa è imputabile. Le eventuali penali, che inevitabilmente dovranno essere pagate in caso di ritardi nell'ultimazione dei lavori, non potranno certamente essere addebitate all'operato del ministero per i Beni e le attività culturali. Lo scorso 28 luglio, infatti, proprio per fare compiutamente il punto della situazione sullo stato dell'arte della ricostruzione, il sottoscritto presiedette una riunione alla presenza dei presidenti Vendola e Divella, del sindaco Emiliano, degli assessori Balducci, Godelli e Sisto, e dei funzionari Nastasi e Soragni, dalla quale si uscì con un comunicato congiunto». «A fronte di tale accordo, come si può affermare - ha concluso Bono -che 'il Sottosegretario Bono vuole imporlo, quel progetto, così com'è? Se sono stati incaricati due tecnici che stanno lavorando alia valutazione del progetto, perché non li si lascia lavorare in autonomia?». Inoltre, come si può affermare che 'dovrà essere lo Stato a farsi carico delle maggiori spese', quando tutti insieme abbiamo convenuto che eventuali migliorie al progetto saranno sottoposta all'individuazione delle risorse da parte di tutti i soggetti rappresentati in Fondazione? In conclusione, respingendo con forza le provocazioni e gli attacchi personali, concepiti per assenza di argomentazioni oggetiive, non posso che augurarmi che i tecnici nominati dalla Fondazione esauriscano al più presto possibile il loro mandato e che non si perda altro tempo prezioso su un percorso di ricostruzione e fruizione del più prestigioso contenitore culturale pugliese».
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