Quel museo che vende un biglietto ogni 10 giorni F.I. Il Messaggero, 28 novembre 2005
L’ANNO scorso, il più frequentato luogo d’arte che lo Stato amministri sono stati, 3.523.315 visitatori, il Colosseo e il Palatino: oltre 21 milioni di euro d’introiti. Seguono, nell’ordine, gli scavi di Pompei (2.267.939 persone), gli Uffizi (1.429.546), le Gallerie dell’Accademia di Firenze, Castel Sant’Angelo, il Giardino di Boboli (ancora Firenze), la Reggia di Caserta, Villa d’Este a Tivoli, il fiorentino Palazzo Pitti, la Galleria Borghese a Roma, e quelle dell’Accademia a Venezia, il Museo archeologico di Napoli, le Cappelle medicee (Firenze) ed il Museo Egizio (Torino). In vetta a tutti gli istituti nella Penisola, tuttavia, si collocano, con quasi quattro milioni di visitatori, i Musei Vaticani; tra i top ten , anche Palazzo Ducale a Venezia, che è gestito dal Comune. Ma tra i musei statali, ve ne sono anche alcuni abbastanza “dimenticati”. Sempre l’anno scorso, infatti, appena 1.441 persone (una media di quattro visitatori al giorno) sono entrate nella Taverna Ducale di Popoli, in provincia di Pescara, e 1.859 nella chiesa di San Domenico, a Chieti; 1.321 nel museo archeologico di Amendolara (Cosenza); 1.166 si sono recati alla Tomba d’Agrippina, a Bacoli (Napoli); 1.162 all’Antiquarium di Sala Consilina (Napoli). Altrove, però, va ancora peggio: 64 visitatori (uno ogni cinque giorni) a Trieste, per l’Acquedotto romano e l’Antiquarium; 171 (uno ogni due giorni) alla Casa di San Tommaso, ad Aquino; 562 all’area archeologica di San Severino, in provincia di Macerata; 573 all’Antiquarium e alla Basilica di Sant’Ippolito, a Fiumicino; 538 alla Basilica di San Saturno, a Cagliari; 184 all’Archivio di fotografia storica di Roma; 157 al Museo contemporaneo istituito, sempre a Roma, alla Stazione Termini: soppresso infatti dal 2005. A parte quest’ultimo, che era sperimentale, si tratta di Istituti ad ingresso gratuito; tra quelli a pagamento, che oltre alla custodia prevedono quindi anche un servizio di biglietteria, il ruolo di “fanalini di coda” va al Parco archeologico di Siponto, a Manfredonia: 515 persone, però solo 35 paganti (una ogni dieci giorni); al Museo archeologico di Venafro (764 persone, di cui 561 paganti); alla Tomba della Scimmia di Chiusi (913 visitatori, di cui 565 a pagamento).
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