Bruxelles. Una Biennale d'arte per il semestre italiano KATAWEB ART KATAWEB ART 18 aprile 2003
18 aprile 2003 - Il ministero degli esteri ancora una volta organizza un'esposizione
Bruxelles - L'arte italiana all'estero? Ci pensa, ancora una volta, il ministero degli esteri forse per la passione collezionistica di alcuni funzionari. E le scelte? Sempre per chiamata. Ecco una nuova curiosa storia Per il semestre di presidenza italiana UE il ministero degli esteri, come fosse un'istituzione culturale di arte contemporanea, ha incaricato il critico Alessandro Riva di curare una mostra collettiva, che si terrà in parallelo alla Biennale d'arte di Venezia nella sede del Parlamento Europeo di Strasburgo, per far conoscere quella che viene presentata come "la nuova scena artistica italiana" attraverso le opere di 36 artisti. L'iniziativa è stata denominata Italian Factory (una citazione dalla Factory di Warhol?),e vuole essere un vero e proprio marchio Made in Italy nell'arte, attraverso il quale, come è avvenuto nel campo della moda e del design, "si vuole rappresentare quella grande rivoluzione silenziosa che, con quadri, sculture, video e fotografie, ha cambiato il modo di fare e di leggere l'arte in Italia nel corso di questi ultimi anni". Eppure a quel che risulta non c'è nessun artista di quelli che si sono guadagnati spazio all'estero, che hanno davvero trasformato l'immagine dell'Italia, dalla Transavanguardia all'Arte Povera. L'esposizione a Strasburgo si aprirà il primo luglio, giorno di insediamento della presidenza italiana, e si chiuderà il 21 novembre. Il catalogo è edito dalla Electa in tre lingue. Da giugno a settembre un'esposizione parallela si aprirà a Venezia, sempre col titolo "Italian Factory la nuova scena artistica italiana", inserita nel programma collaterale della Biennale. L'anteprima veneziana si terrà negli spazi dell'Istituto di Santa Maria della Pietà. Tra i 36 artisti selezionati vi sono Alessandro Bazan, Paolo Cassarà, Alberto Castello, Leonida De Filippi, Marta Dell' Angelo, Fulvio Piazza, Salvatore Garau, Paolo Maggis, Marco Neri, Sara Rossi, Bernardo Siciliano, Velasco. Quanto a Riva... "Non è una scuola - precisa - non è una squadra, non una scuderia prefissata: è un sentimento, un'appartenenza, un sentire comune degli artisti cresciuti in Italia tra gli anni Novanta e il Duemila. E' l'orgoglio della nuova pittura senza complessi e snobismi retrò. E' il gusto del disegno o del modellato senza timore di privilegiare la tecnica contro il cervello. E' tradizione e innovazione; è rivoluzione e classicità".
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