La ricerca perduta nelle stanze dell'Egizio 22-11-2005 STAMPA
POLEMICA L'ACCADEMIA DELLE SCIENZE DENUNCIA: IL MUSEO PUNTA SUL LOOK E MORTIFICA GLI SCIENZIATI
Il ministero dei Beni Culturali non solo da 10 mesi non paga all'Accademia delle Scienze la pigione dovuta per i locali affittati al Museo Egizio, ma rischia di paralizzare anche l'attivita' scientifica degli egittologi. E' in sintesi la tesi espressa ieri dal professore Pietro Rossi, presidente dell'Accademia, nel corso della cerimonia che ha inaugurato il 223° anno d'attivita'. Rossi ha ricordato che e' stata inviata una diffida al ministero, invitandolo a regolarizzare i pagamenti. Ma ha anche manifestato la sua speranza affinche' la <le Antichita' Egizie>>, istituita per gestire in futuro il Museo, possa quanto prima diventare un interlocutore operativo, in grado di subentrare al ministero. Per farlo deve attendere il conferimento dei beni dell'Egizio da parte del ministero. Il che dovrebbe avvenire il 19 dicembre. <- pur avendo completato i suoi organi e nominato un direttore, e' ancora in larga misura un'istituzione sulla carta, tanto e' vero che, in assenza del conferimento dei beni, la gestione del museo rimane affidata alla relativa Soprintendenza>>. Rossi e' preoccupato del protrarsi della situazione. Sostiene che <l'attivita' scientifica del museo, e', se non paralizzata, certo ridotta, e si moltiplicano i segni della tendenza a trasformarlo in sede di eventi di larga risonanza, a discapito dell'attivita' di ricerca, e cio' proprio nel momento il cui l'Ateneo ha istituito una cattedra d'Egittologia, affidata ad Alessandro Roccati>>. Secondo Rossi <di collaborazione fra pubblico e privato nel settore dei beni culturali della nostra citta', sembra piuttosto tradursi in iniziative di carattere cosmetico, che comportano un consistente dispendio di risorse>>. \
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