Barrack si ferma ai preliminari ANTONELLA MANCA L'Unione Sarda Ed. Olbia Gallura 24-11-2005
Votato l’accordo preventivo, piano da discutere Tom Barrack ha incassato il primo sì. Forse non quello che si attendeva all'inizio ma è comunque un primo passo l'approvazione della delibera di intenti. «Un documento di indirizzo – ha sottolineato l’assessore all’urbanistica Giovanni Pileri – che ci permette di avviare un dibattito, che coinvolgerà tutti i soggetti interessati». Inizia così il lungo iter per l’approvazione del piano di riquali cazione della capitale del turismo a cinque stelle. Un risultato diverso da quello che la maggioranza si era proposta all’inizio, ma che ora trova tutti favorevoli. Almeno tra i banchi della maggioranza. «Visto l’approfondito esame da parte del Consiglio del progetto – si legge nella delibera approvata - che ha comportato la necessità di un approfondimento in merito agli aspetti relativi alla varianti allo strumento urbanistico, al sistema infrastrutturale, alle aree parcheggi, alle ricadute socio-economiche e alla consistenza e destinazione delle aree pubbliche che rientrano a far parte della stessa pianicazione, si esprime un preliminare parere favorevole in relazione all’eventualità di procedere alla definizione di un accordo pubblicoprivato ». La maggioranza, quindi, è d’accordo all’uso del piano Integrato che prevede l’accordo tra l’amministrazione arzachenese e la Sardegna Resort, la società che fa capo alla Colony Capital, e che ha presentato il progetto di riquali cazione. Ma il piano di Tom Barrack non può essere approvato così come è stato presentato. «C’è da rivedere il discorso delle aree pubbliche e, soprattutto, il cantiere nautico», sottolinea il sindaco Pasquale Ragnedda. «Stiamo riconoscendo la validità del Piano – continua – ma ci proponiamo di esaminare successivamente, attraverso una conferenza di servizi, l’intero progetto che permetterà a Porto Cervo di essere più vivibile e apprezzabile». Nei banchi dell’opposizione non sono invece mancate le critiche. «Dall’inizio questo è sembrato un investimento immobiliare piuttosto che un piano di riqualificazione – ha sottolineato Salvatore Spanu – non per altro si parla di un raddoppio delle volumetrie». Il piano integrato di Porto Cervo prevede infatti un nanziamento di 180 milioni di euro e un intervento di 170 mila metri cubi, 90 di nuove volumetrie. «Non abbiamo capito sin dall’inizio – ha detto Giovanni Andrea Giagoni, capogruppo dell’opposizione –l’intento della maggioranza di portare a tutti i costi il piano in consiglio, visto che non si collocava all’interno di procedure legislative e normative corrette. Neanche oggi abbiamo ricevuto la relazione del dirigente tecnico che metta per iscritto il suo parere favorevole in merito al piano integrato». Polemiche anche per la visita di lunedì scorso di Renzo Persico, presidente del Consiglio di Amministrazione della Sardegna Resort, e di Franco Carraro, della Smeralda Holding, società che fanno capo alla Colony Capital. «Avremmo voluto partecipare anche noi a quell’incontro e alla formulazione della delibera di intenti che oggi volete rmare», ha concluso Giagoni. Una maggioranza più unita che mai ha votato ieri sera nella seduta del Consiglio comunale di Arzachena una delibera di intenti per il Piano integrato di Porto Cervo: in pratica il primo passo verso la stipula di un accordo pubblico-privato.
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