Uffizi: in vendita al book-shop anche vino e olio MARCO FERRI Giornale della Toscana 24-NOV-2005
Non di solo pane vive l'uomo. E nacquero i musei. Solo che, dove si eterna la Bellezza e si sazia la fame di cultura, finora erano rimaste escluse le piacevolezze legate ai bisogni primari dell'essere umano. L'«imperdonabile» lacuna sta per essere colmata e tra breve sugli scaffali del bookshop degli Uffizi compariranno bottìglie di vino e di olio. Non si tratterà di etichette qualunque, ma di prodotti di eccellenza conosciuti a livello internazionale. In pratica i più grandi vini italiani e i migliori olii della Penisola saranno disponibili per i visitatori accanti) alle monografie di Michelangelo, Cavaraggio e Botticelli. Verrebbe quasi da dire: il Sacro on sale insieme al profano. Ma è questione di punti di vista e poi panta rei. Per presentare l'iniziativa - denominata «L'Arte del gusto - L'eccellenza dei prodotti enogastronomici italiani ospite nei Musei Statali di Firenze» - martedì arriveranno a Firenze addirittura due ministri (!!): saranno ospiti del soprintendente Antonio Paolucci, infatti, Gianni Alemanno (Politiche agricole e forestali) e Rocco Buttiglione (Beni e attività culturali). Insieme a loro ci sarà Fabrizio Mottironi, presidente di Buonitalia, la società per azioni nata nel 2003 per promuovere e valorizzare i prodotti agroalimentari italiani nei musei. Un primo esperimento è già in atto al museo di Capodimonte di Napoli, ma la decisione di coinvolgere anche gli Uffizi provocherà un'eco maggiore. E chissà se nell'inventario di emozioni provocate ai auisti, avrà più responsabilità la leggerezza della Venere di Botticelli o il «granato vivace» di una bottiglia di Brunello. Certo è che non vorremmo mai vivere l'esperienza di ammirare il Bacco di Caravaggio in una sala invasa dal profumo di Parmigiano.
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