Grandi tele, affreschi e statue a Venaria operativi i laboratori. Nasce il terzo centro italiano di restauri Marina Paglieri la Repubblica- cronaca Torino, 23-NOV-2005
Presentata la scuola di alta formazione universitaria diretta da Pinin Brambilla
DUE sculture lignee di Carlo Giuseppe Plura raffiguranti santi guerrieri a grandezza naturale, frammenti di affreschi della seconda metà del Trecento, un Cristo di Pietà del '400, un bureau "alla mazzarina" eseguito dall'ebanista Luigi Prinotto. Sono questi i primi "ospiti" del Centro di restauro della Reggia di Venaria, che ha inaugurato in questi giorni i laboratori nelle ex scuderie alfieriane, su uno spazio di 7mila metri quadrati, che potrebbero divenire 10mila con l'aggiunta di maniche esterne. Il nuovo corso viene salutato dal convegno internazionale «L'alta formazione dei conservatori-restauratori. Istituzioni pubbliche e private in Europa», che si svolge oggi e domani nell'Aula Magna del Centro, alla presenza di esperti di vari paesi. Ci saranno i responsabili degli altri due poli del restauro in Italia - Cristina Acidini per l'Opificio delle Pietre dure di Firenze e Caterina Bon Valsassina per l'Istituto Centrale per il Restauro di Roma - accanto a docenti e tecnici da Parigi e Valenza, Bruxelles e Dresda, Lisbona e Vienna. Ieri i primi restauratori erano al lavoro, coordinati dalla direttrice del Laboratorio Pinin Brambilla e dal direttore scientifico Carla Enrica Spantigati. «In pochi mesi abbiamo messo in piedi la struttura, ora decideremo manmano quali settori privilegiare - ha detto Brambilla. - Sappiamo però fin d'ora che questo non sarà solo un luogo adibito al recupero, ma anche all'incontro, al dialogo e alla formazione». Ai primi pezzi, già sottoposti a radiografie e reflettografie, prima di iniziare il restauro vero e proprio, se ne aggiungeranno altri: «Le scelte cadranno in questo primo periodo sulle opere che, disperse nel tempo, dovranno rientrare in questa Reggia, oppure sui dipinti della Galleria Sabauda che verranno trasferiti nella Manica di Palazzo Reale - ha aggiunto Spantigati. - Ma stiamo trattando anche per interventi su pezzi che arriveranno da fuori, come un grande telero di Palma il Giovane che ci verrà affidato dai Musei Civici degli Eremitani di Padova». Già sono in lavorazione tre delle dieci tele con scene di caccia dipinte tra il 1660 e il 1663 dal pittore di corte Jan Miei per la Sala di Diana: per molti anni ospitate a Palazzo Madama, sono destinate a tornare nel luogo d'origine, sotto le volte affrescate dallo stesso Miei a Venaria. Tra i prossimi arrivi, i grandi ritratti di principesse e personaggi di corte a cavallo, anch'essi parte dell'apparato della Sala di Diana, ritrovati nei depositi del castello di Racconigi. Il presidente Carlo Callieri spiega che il Centro sarà a regime con tutti i laboratori attrezzati fra non più di 4 anni, che in 600 hanno risposto anche dall'estero al recente bando per formatori e docenti, mentre sono circa 70 i ragazzi che vorrebbero seguire i primi corsi di formazione, in attesa che dal prossimo anno accademico 2006-2007 prenda il via la laurea quinquennale in restauro, a numero chiuso e frequenza obbligatoria: «Il Centro di restauro rappresenta un investimento per il futuro delle nuove generazioni, offrendo possibilità di occupazione, rivitalizzando l'intera area e consolidando il concetto di identità culturale della nostra civiltà».
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