La città patrimonio Unesco, Borio: «Occasione di sviluppo turistico» Marilena Toscano Giornale di Sicilia Siracusa, 20 novembre 2005
PALAZZO VERMEXIO. Iniziativa del Rotary sul riconoscimento. Illustrato da Mariella Muti il piano di gestione: «Ora va costituita l'associazione»
«Questa città non ci appartiene più; da oggi ne siamo solo custodi». Così Enrico Di Luciano, presidente del Rotary club, ha voluto dare l'avvio ieri al palazzo del Senato, ad un convegno sul riconoscimento più ambito che la città poteva aspettarsi: quello di far parte della «World Heritage List». «Un' occasione di recupero e di rilancio -ha detto Di Luciano - un formidabile strumento di sviluppo per il futuro che, a questo punto, dipende esclusivamente dalla nostra capacità progettuale». «Nessuno è escluso da questo impegno» - lo hanno ribadito il sindaco Giambattista Bufardeci, la soprintendente Mariella Muti e il sottosegretario Nicola Bono. Anche se una articolata macchina organizzativa è già in movimento, con l'utilizzo di professionalità ai massimi livelli. La sintesi programmata dello strumento che permetterà di rimanere annoverati fra i "beni" appartenenti ali1 Umanità, si chiama «piano di gestione», ed è già "materializzato" in un tomo di più di mille pagine nel quale ogni dettaglio è "progetto", da perseguire da oggi al 2035. «Il primo passo -ha spiegato Mariella Muti - è la costituzione di un'associazione che comprende il Comune, la Sovrintendenza e i sindaci di Cassaro, Sortino e Feria». Conoscenza, promozione culturale e valorizzazione sociale verso un unico obiettivo: la conservazione del patrimonio. D'altra parte - come ha fatto notare Giuseppe Voza, "se il mito ha parlato della nostra città, se Omero ha descritto i nostri siti cantandone lo splendore, ci sarà stato un motivo". «Purché cambi la mentalità del cittadino - ha evidenziato il presidente della Provincia Bruno Marziano - altrimenti parlare di patrimonio dell'umanità sarà imbarazzante, come lo è convivere giornalmente con montagne di rifiuti, mobili ed elettrodomestici abbandonati per le strade». «Il riconoscimento è solo una partenza - ha poi aggiunto Nicola Bono - e non un titolo nobiliare in produttivo d'effetto. Se non si articolano politiche conseguenti, l'obiettivo non sarà raggiunto. Ecco appunto il piano di gestione che individua i fattori dello sviluppo turistico al quale è indispensabile la funzione della Sovrintendenza per la tutela e la conservazione per una politica di sviluppo».
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