La "Magna charta" delle leggi ambientali SABATO 19 NOVEMBRE 2005 LA REPUBBLICA
II governo approva il decreto delega che riforma la normativa ecologica. Opposizione e Regioni: incostituzionale
ROMA — Sono circa 700 pagine, contengono tutte le norme che riguardano l'ambiente, una specie di Magna charta in versione ecologica che racchiude la legislazione esistente in un testo unico. Il governo ha approvato, in via preliminare, il decreto legislativo sulla legge delega che semplifica le eco-norme. «L'ambiente esce così dal caos normativo»,ha detto il ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli. Il testo ha una storia lunga e controversa. «Il governo circa 4 anni fa decise di darsi una delega e di rifare tutta la legislazione in campo ambientale», spiega Sauro Turroni, senatore dei Verdi e vicepresidente della commissione Ambiente del Senato. «La delega era priva di quelle caratteristiche che la Costituzione prevede, il Parlamento andava periodi-camente informato sui lavori, cosa che non è avvenuta. Il governo per stendere questo testo ha anche istituito una commissione di saggi, il cui ruolo non è stato chiaro, tanto che alla fine non si sa bene da chi il testo sia stato scritto. Una vicenda grave e singolare considerato che sono affrontati aspetti molto importanti come la definizione dei rifiuti e la partita degli inceneritori e da chi andranno gestiti». Nelle oltre 700 pagine della delega, trovano spazio 5 settori chiave: procedure per la valutazione ambientale strategica (Vas), per la valutazione di impatto ambientale (Via) e per l'autorizzazione ambientale integrata (Ippc); difesa del suolo, lotta alla desertificazione, tutela delle acque dall'inquinamento e gestione delle risorse idriche; gestione dei rifiuti e bonifiche; tutela dell'aria e riduzione delle emissioni in atmosfera; danno ambientale. La Delega stabilisce anche la rivisitazione della tariffa per la gestione dei rifiuti urbani. Il codice unico dovrà ora essere esaminato dalle Commissioni parlamentari e dalla Conferenza unificata. «Alle Regioni e agli Enti locali vengono sottratte intere competenze nel settore della tutela ambientale, disperdendo così un importantissimo patrimonio di esperienze nella lotta all'inquinamento», ha detto Diego Tommasi, coordinatore degli assessori regionali all'Ambiente: «Secondo i nostri tecnici, ci sono gli estremi per ricorrere alla Consulta». Il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio giudica il testo uno «scempio ambientale». Secondo Greenpeace «si apre una deregulation sui rifiuti»; per Legambiente è un testo«kamikaze», mentre il Wwf la giudica una «forzatura istituzionale». Approva invece il testo la vicepresidente della Confindustria Emma Marcegaglia.
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