Sgarbi sul palazzo di sassuolo Stefano Luppi Gazzetta di Modena 16/11/2005
Sassuolo. Sulla questione delle opere donate da Giuseppe Panza di Biumo alla Stato, con la condizione di tenere per 40 anni i dipinti monocromi nelle cornici un tempo occupate da dipinti seicenteschi interviene Vittorio Sgarbi. "La decisione dell'ex soprintendente di Modena Filippo Trevisani di mantenere le opere monocrome di Ettore Spalletti e di alcuni artisti americani fisse nelle cornici per quarant'anni è assai discutibile perché la reggia estiva estense di Sassuolo è una sede storica e questi dipinti sono assolutamente modesti e dalla funzione assolutamente decorativa". Quindi per lei queste tele colorate di Spalletti, Appleby, Carroll, Litzman, Roeth, Simpson e Sims non sono opere degne? "Certamente - riflette il vulcanico onorevole che a Milano a Palazzo Reale ha appena inaugurato un'ampia mostra su Caravaggio e i caravaggeschi - il conte Panza di Biumo, il collezionista e mecenate che li ha incaricati, alcuni anni fa, di realizzare questi quadri di differenti misure perché gli spazi hanno diverse dimensioni, ha grandi meriti ma nelle sale barocche i lavori hanno una funzione meramente decorativa. Per fortuna, a differenza di altri casi con soprintendenti che davvero hanno rovinato importanti luoghi, in questo caso non si sono provocati danni irreparabili". Il contesto antico comunque, o almeno la sua percezione, è oggi indubitabilmente compromesso: basti pensare alle scolaresche che visitano il palazzo e si fanno un'idea non consona del luogo quando invece era semplicissimo spiegare loro che i dipinti contenuti in quelle nicchie vuote sono andati perduti o rimossi nel corso dei secoli passati. Ma Onorevole non c'era soluzione per questi quadri di ex proprietà Panza, un uomo che dagli anni '50 a oggi ha raccolto oltre 2000 opere di artisti un tempo sconosciuti e oggi esposti in molti musei d'arte contemporanea? "Io credo che il senso di queste opere sarebbe stato chiaro se collocate in una struttura di archeologia industriale, come quella di proprietà di un notaio locale collocata proprio a Sassuolo, a pochi chilometri dal palazzo. Del resto si tratta di artisti talmente mortificanti che sarebbero stati esaltati in una struttura appunto realizzata nel Novecento, nello stesso secolo delle opere da loro create". Insomma, un'operazione assolutamente negativa? "Certamente sì - conclude Sgarbi - , pensando anche alla macchina 'Blue Bird CN7' di Maurizio Mochetti fatta acquistare dal ministero per i Beni e le attività culturali, è un'operazione assolutamente errata, un delitto contro Sassuolo, perché l'edificio realizzato nel Seicento andrebbe valorizzato e non strumentalizzato in questo modo".
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