Modena. Estense a Sant'Agostino Stefano Luppi Gazzetta di Modena 18/11/2005
E' bastata una battuta del sindaco Giorgio Pighi per riaprire il dibattito sul trasloco della galleria Estense e più in generale su nuova destinazione da dare a piazza Sant'Agostino e ai suoi prestigiosi edifici. "Perché non pensare ad una collocazione diversa e più accessibile per il museo?", questa l'opinione del sindaco nella relazione sullo stato della città martedì scorso in Cittadella. Sull'accesso ovest al centro storico infatti convergono oggi molti interessi pubblici (Comune, Stato) e privati (Confindustria modenese, Fondazione Cassa di Risparmio) non solo culturali ma anche imprenditoriali, edilizi e urbanistici. A questo proposito l'associazione industriali, che non conferma anche se la notizia è certa, ha incaricato il noto architetto Guido Canali di progettare la riqualificazione urbanistica dell'area: il professionista ha anche effettuato, meno di un mese fa, un sopralluogo. La cosa curiosa è che Canali dovrebbe occuparsi di viabilità, aree verdi e parcheggi quando è noto a livello internazionale soprattutto per gli stupendi restauri ed allestimenti museali della Pilotta di Parma, con la galleria nazionale e lo Spedale di Santa Maria della Scala di Siena. Le prime discussioni su questa piazza risalgono a molti anni fa, alle torri di Gehry e al passaggio da centro sanitario, con la presenza degli ex ospedali Agostino ed Estense, a culturale. Le vecchie idee dell'amministrazione - che ha anche convenienza a spostare istituti statali che occupano molte sale al palazzo dei musei, di proprietà comunale, senza pagare un centesimo di affitto - erano di allocare nella parte retrostante del palazzo (dov'era l'ospedale l'estense appunto) la Galleria o la Biblioteca ex ducali. Poi, e sono considerazioni dell'estate scorsa, venne l'idea di puntare maggiormente su una politica patrimoniale invece che su una culturale riprogettando gli spazi dell'antico ospedale sostanzialmente al fine di destinare l'area ad uffici. Ieri il Comune ha ulteriormente preso posizione con Mario Lugli, assessore alla cultura, che propone per il museo "lo spazio dell'ospedale Sant'Agostino, dove la Galleria passarebbe dai suoi 3 mila 745 metri quadri a circa 4 mila e 200: credo avrebbe convenienza a trasferirsi lì, fermo restando che la Fondazione, l'ente proprietario, deve decidere in merito". Sorvolando sugli eventuali interventi strutturali che probabilmente servirebbero per questa destinazione d'uso dà man forte al collega di giunta anche Antonino Marino, assessore al patrimonio: "Credo sia un'ottima idea per far entrare il museo in un circuito turistico nazionale, affiancandogli anche gallerie private: ciò permetterebbe di liberare spazi del palazzo dei musei, che potrebbero così essere recuperati per importanti iniziative culturali". In piazza Grande naturalmente pensano anche a qualche metro quadro in più per due istituti civici oggi molto sacrificati come i musei civici e la biblioteca Poletti. Ma di un eventuale spostamento che pensa la soprintendente Bernardini, responsabile dell'Estense? "Non vorrei si corresse il rischio di fare i conti senza l'oste - dice riferendosi all'ente cassa proprietario - , io ricordo solo che una collezione straordinaria come questa necessita di spazi adeguati e non mi pare che l'ex nosocomio estense, con le colonne a dividere la navata al piano nobile, sia il luogo ideale per noi perché un museo si identifica anche con il suo luogo". Evocata in questa ridda di ipotesi l'ente di palazzo Montecuccoli non si associa e sceglie di mantenere un basso profilo che non venne interrotto neppure al momento dell'acquisto della parte monumentale dell'ex ospedale: fu l'Amministrazione a dare l'annuncio dell'acquisizione per 12,5 milioni di euro.
|