Monteponi, cuore del Mediterraneo Erminio Ariu La Nuova Sardegna 18/11/2005
IGLESIAS. Igea, Parco geominerario università del Sulcis Iglesiente e Forgea: un poker destinato a rilanciare il territorio sul piano culturale, economico e occupazionale. Università e Forgea, in questi pochi anni, si sono affermati prepotentemente sia nell'isola che nei paesi emergenti e ora arrivano le iniziative da parte del ministero della Cultura e del Commercio estero per realizzare a Monteponi un centro di formazione destinato ad ospitare i ricercatori dei paesi del Mediterraneo.
Sul Parcogeominerario storico ed ambientale della Sardegna, dopo le incertezze iniziali si è entrati nella fase operativa ed è solo questione di tempo per poter vedere i primi risultati sulla valorizzazione dei siti minerari. In stand bay con le preoccupazioni di sempre è invece Igea dove le notizie sulla possibile privatizzazione da parte della regione continua ad alimentare tensioni tra i lavoratori e ha insinuare dubbi, sulla validità di una tale operazione, nel sindacato. Igea per le forze sociali, soprattutto delle aree del Sulcis Iglesiente e del guspinese, è il pass-partout per rilanciare l'economia e diversificare l'occupazione nel commercio, artigianato, nella ricerca e nel settore turistico. «E' una struttura importante per la messa in sicurezza dei siti minerari, per effetuare le bonifiche delle aree degradate — ammette Marco Grecu della Cgil territoriale —. Il problema non è la privatizzazione, peraltro non ci è stato mai presentato un progetto in tal senso e credo che non esista nemmeno nelle intenzioni, ma la salvaguardia dei posti di lavoro e delle professionalità che la società pubblica propone. Al sindacato interessa la tutela dell'intero patrimonio immobiliare di Igea (ovvero della Regione e dei Comuni minerari),delle conoscenze tecniche che l'organico della società dispone ed è in grado di mettere a disposizione per la formazione di altre generazioni e di altri paesi. Ecco perchè gli ex minatori, nei giorni scorsi, hanno presidiato per tre ore gli ufficio del presidio minerario: chiedono solo di mantenere ad Iglesias e nel Sulcis Iglesiente l'immenso patrimonio di conoscenze maturate in millenni di storia mineraria». L'interesse del sindacato e della collettività, alla salvaguardia di Igea come strumento operativo del pubblico nel recupero di aree devastate dalle attivitù minerarie, è sullo stesso livello dell'azione dimostrativa che gli ex minatori hanno manifestato recentemente. «Iglesias — ha aggiunto Mario Crà della Uil — è miniera e se la fase estrattiva è conclusa c'è da valorizzare ogni esempio che le miniere hanno tramandato. Non si stanno chiedendo interventi economici a fondo perduto per recuperare i siti minerari ma di investire in questa nuova attività produttiva con Igea che si mette come capofila di questa importante trasformazione». Lo scenario, nella prospettiva, è di costruire un mosaico imperniato sull'eccellenza scientifca e culturale: gli interventi gestiti da Igea per il recupero delle strutture immobiliari permetterebbe di avere a disposizione edifici di pregio sia per ospitare i servizi universitari e sia per facilitare i flussi turistici nel territorio, come del resto previsto nelle propensioni del Parco geominerario. Così il cuore delle attività minerarie di Monteponi diventerebbe effettivamente il centro della ricerca scientifica e culturale del Mediterraneo. Dalle parti interessate più volte è stato ribadito l'invito ad accelerare i tempi su questa strada.
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